"Times Square, prove sui talebani pachistani Usa pronti a ridurre le tutele contro i sospetti"

Lo ha affermato il ministro della Giustizia Usa, Holder. Brennanm, assistente del presidente Obama rivela che Faisal Shahzad, l'autore dell'attentato, ogni volta che si trovava in visita in Pakistan lavorava per il gruppo Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), l'organizzazione legati ad al Qaida

"Times Square, prove sui talebani pachistani 
Usa pronti a ridurre le tutele contro i sospetti"

Washington - "Abbiamo le prove che dietro l'attentato di Times Square si siano i talebani pachistani". Lo afferma il ministro della Giustizia, Eric Holder, ai microfoni della Abc. Holder ha poi aggiunto che nulla lascia pensare che le autorità pachistane fossero al corrente che Faisal Shahzad, l'autore dell'attentato, trentenne nato in Pakistan e naturalizzato americano, fosse impegnato in attività terroristiche. Shahzad è stato arrestato appena 53 ore dopo aver parcheggiato il suo Suv carico di esplosivo nel mezzo della piazza più affollata di New York.

Faisal Shahzad, l'autore dell'attentato di Times Square, ogni volta che si trovava in visita in Pakistan lavorava per il gruppo Tehrik-e-Taleban Pakistan (Ttp), l'organizzazione dei talebani pachistani legati ad al Qaida, ha detto John Brennan, assistente del presidente Barack Obama, in un'intervista alla Cnn. "Anche per questa ragione - ha aggiunto Brennan - ci sembra molto probabile che ci siano loro i responsabili del fallito attentato a New York". 

L'amministrazione Obama è disponibile a ridurre le tutele di legge, i cosiddetti 'Miranda Rights', nei confronti di chi è sospettato di atti di terrorismo. Lo ha detto il ministro della Giustizia, Eric Holder ai microfoni della Abc. E' la prima volta che un esponente del governo 'apre' su un tema così delicato per la legislazione americana e che nell'ultima settimana è stato al centro del dibattito politico. L'arresto del giovane pakistano, accusato di voler far saltare in aria un'autobomba a Times Square, a New York, ha infatti riacceso lo scontro sul cosiddetto 'Miranda warning', cioé l'avviso che la polizia americana è tenuta a rivolgere a ogni fermato prima di sottoporlo a interrogatorio. Si tratta della classica formula, ascoltata in centinaia di film polizieschi, con cui gli agenti devono informare il sospetto che ha il diritto di tacere e che qualsiasi cosa dica potrà essere usata contro di lui in tribunale. Il termine 'Miranda warning' prende il nome dalla sentenza della Corte Suprema 'Miranda contro Arizona' (lo Stato) del 1966 che vide riconosciuto al signor Ernesto Miranda il diritto di essere informato dei suoi diritti prima di essere interrogato.

Ora, pochi giorni dopo la cattura di Shahzad, ci s'interroga se questa norma garantista debba essere osservata anche nella lotta al terrorismo. E per la prima volta un esponente di spicco dell'amministrazione Obama ha detto che da parte del governo c'é la disponibilità a rivederla. 

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