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Tor Vergata La città dello Sport riciclata dopo il flop del nuoto

Era il complesso alla periferia romana, pensato dalla Giunta Veltroni come il simbolo dei mondiali di nuoto Roma 2009. La Cittadella dello Sport di Tor Vergata, progettata dall’architetto spagnolo Santiago Calatrava, avrebbe dovuto ospitare la piscina più scenografica d’Europa. Un’opera che poi, a causa dei ritardi e dell’aumento dei costi, è rimasta la più grande incompiuta della Capitale. Il sindaco Alemanno, approfittando della cessata necessità di avere quella piscina e dei nuovi appuntamenti sportivi che potrebbe ospitare Roma - dagli europei di basket 2013 alle Olimpiadi estive 2020 - ma considerando anche le inchieste sui Mondiali di nuoto, confluite in quelle sulla Protezione Civile, ha convinto Calatrava a riprogettare il tutto. Dunque, sotto gli originali gusci creati dall’illustre architetto non uno, ma due palazzetti dello sport. Il progetto vorrebbe finalmente decollare: una struttura faraonica, con palazzetto indoor da 15mila posti e piscine per un investimento da 608 milioni (di cui quasi 200 già stanziati).

D’altra parte con tre nuovi impianti natatori come quelli di Ostia, Valco San Paolo e Pietralata e la ristrutturazione del Foro Italico, la piscina veltroniana non serve più.

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