Italia-Scozia di mercoledì 28 marzo è lultima partita della Nazionale vissuta in regime commissariale. Alle porte (il 2 aprile la data fissata) lappuntamento per eleggere il nuovo governo del calcio italiano. Giancarlo Abete, capo-delegazione a Duisburg nel mondiale di Germania, è il candidato quasi unico, lalternativa espressa dal calcio femminile è Carlo Tavecchio: durante il mandato, al suo fianco avrà Antonio Matarrese quale vice-presidente vicario più Demetrio Albertini (espressione dellasso-calciatori) e lo stesso Tavecchio (per i dilettanti). Proprio il ritorno di Albertini, con i galloni di vice-presidente, in federazione dopo la breve apparizione quale vice commissario (gestione Guido Rossi), è il primo caso politico spinoso che dovrà essere affrontato da Abete.
Tra Albertini e Gigi Riva, attualmente vice commissario e team manager del club Italia, infatti i rapporti sono naufragati da tempo. Lo storico dirigente della Nazionale, fin dai primi giorni del raduno alle porte di Dusseldorf, mal sopportò la presenza di Albertini e ancora meno il suo potere decisionale relativo alle nomine successive a Berlino, Casiraghi e Zola allunder 21, la scelta di Donadoni successore di Lippi. Lex calciatore di Milan e Barcellona confidò nellestate scorsa la sua amarezza per la difficoltà nel trovare ospitalità presso lalbergo degli azzurri. Non solo. Ai margini della partita amichevole del 16 agosto (Italia-Croazia a Livorno), tra Riva e Albertini ci fu un vero e proprio alterco per chi dovesse occupare la poltrona di prima fila nella tribuna donore. Demetrio abbandonò lincarico nella scia dellavvocato Guido Rossi, Gigi Riva ne divenne il successore aggiungendo alla qualifica di team manager quella di vice-commissario nella gestione di Pancalli.
Dopo le elezioni di aprile, a ruoli rovesciati, la convivenza tra Albertini e Riva viene già considerata impossibile.
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