Cronache

Torna libero Concutelli La famiglia di Occorsio: "Serve la pena di morte"

Il leader della formazione neo fascista Ordine nuovo libero da oggi: pena sospesa per l'aggravarsi delle sue condizioni di salute. Il nipote della vittima: "Gli avrei dato la pena di morte"

Torna libero Concutelli 
La famiglia di Occorsio: 
"Serve la pena di morte"

Roma - È tornato libero Pierluigi Concutelli, il leader di Ordine Nuovo, che, il 10 luglio del 1976, uccise a Roma il sostituto procuratore Vittorio Occorsio, "responsabile" di aver portato allo scioglimento il gruppo neofascista. Nei giorni scorsi a Concutelli è stata infatti riconosciuta la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute.

Le condanne Concutelli fu condannato per il delitto del sostituto procuratore Occorsio e, successivamente negli anni ’80, ad altri due ergastoli per aver sgozzato due neofascisti Ermanno Buzzi e Carmine Palladino da lui considerati delatori. Ottenne in seguito il regime di semilibertà, che gli fu revocato quando, nell’estate del 2008, mentre rientrava in carcere a Rebibbia fu perquisito e gli furono sequestrati hashish, denaro e coltello. Privato della semilibertà, tornò in carcere, ma in seguito ottenne gli arresti domiciliari per motivi di salute. Ora gli è stata riconosciuta la sospensione della pena per le gravi condizioni di salute. Concutelli ha quindi lasciato gli arresti domiciliari e, come sottolinea sul suo blog Ugo Tassinari, saggista e studioso della destra radicale, "è stato trasferito dagli amici che lo assisteranno in una casetta sul mare, sul litorale di Ostia".

Il nipote di Occorsio "Io a Concutelli gli avrei dato la pena di morte. E non parlo solo come nipote di Vittorio Occorsio ma perché l’Italia da oggi è un paese meno sicuro con lui in libertà". È l’opinione di Vittorio Occorsio, nipote 23enne del giudice, del quale porta lo stesso nome, ucciso nel 1976 da un commando neofascista. Il giovane ha saputo dal padre Eugenio la notizia della liberazione dell’assassino del nonno.

"Sono incredulo e amareggiato" dice il ragazzo.

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