Cronaca locale

Torna Roberto Ferri, un po’ chimico un po’ paroliere

L’artista bolognese apre stasera la Festa dell’Unità

Chimico, cosmetologo, profumiere, insegnante, attore e regista e... chansonnier.
È all'insegna di uno spiccato eclettismo la vita del bolognese Roberto Ferri, misconosciuto cantautore laureato in chimica scelto per aprire stasera (ore 21.30, ingresso libero) la programmazione concerti dell'edizione nazionale della Festa de l'Unità al Monte Stella.
Dalla sua un curriculum di tutto rispetto, da autentico «artigiano della canzone».
Definizione appropriata in quanto Ferri, scoperto al Festival di Castrocaro a metà Anni Sessanta da Mina (e fu proprio lui il primo musicista a essere ingaggiato anni dopo dalla scuderia discografica Pdu della «Tigre di Cremona»), vanta una lunga e onorata carriera di autore al servizio, tra gli altri, di Dori Ghezzi e Iva Zanicchi, Cristiano De Andrè e Toto Cotugno, Giorgia Fiorio e New Trolls, Patty Pravo e Tiziana Rivale (quest'ultima s'impose al Festival di Sanremo del 1983 proprio con un pezzo firmato Roberto Ferri: Sarà quel che sarà).
E, in tempi più recenti, di Alexia e Fausto Leali, Gianni Morandi e Adriano Celentano. L'ex Molleggiato, detto per inciso, ha inserito nel suo ultimo cd C'è sempre un motivo il tango Lunfardia, brano composto anni fa da Ferri a quattro mani con l'amico Fabrizio De Andrè. A unire i due, oltre a un'intesa naturale, una passione autentica e viscerale per la canzone d'autore di lingua francese: da Brassens a Brel.
«Sono un romantico - è solito ripetere Ferri, francese da parte di madre -. In un'epoca nella quale predomina l'inglese, mi piace usare i gallicismi, come si usava nell'Ottocento nelle corti europee».
Non è un caso che negli ultimi, spesso appoggiato da associazioni culturali francofone, i suoi spettacoli dal vivo siano diventati l'occasione per passare in rassegna un repertorio che alterna gli evergreen d'Oltralpe firmati Brel, Aznavour, Piaf, Ferré, Bécaud, Brassens, Vian a canzoni di autori italiani tradotti in francesi. Qualche nome? Luigi Tenco, Vasco Rossi, Franco Battiato e, inevitabilmente, Fabrizio De Andrè (nel memorial live 2003 Faber Amico Fragile c'è spazio anche per la sua cover-omaggio La romance de Marinelle).
«Quali sono i criteri musicali che caratterizzano il mio repertorio? Semplicemente scegliere e tendere sempre al brano bello», precisa Ferri che, con la sua voce dai toni morbidi e malinconici, si esibirà nell'Anfiteatro del Monte Stella.
Nelle «piazze minori» della Festa, largo al Maurizio Urbani Jazz Quartet e al punk di Gerson, Pnc e Peanuts, mentre il teatro-canzone del trasteverino Andrea Rivera, premio Gaber 2004 (in seguito lanciato in grande stile dallo show televisivo di Serena Dandini Parla con me), trova casa (sempre alle 21.30 e a ingresso libero) all'interno del MazdaPalace. Qui andrà in scena Prossime aperture, di cui Rivera è autore del testo (assieme all'attrice Lisa Lelli) e delle musiche, arrangiate da Paolo Jannacci (tastiere e fisarmonica). Il figlio del celebre «dutur» lo accompagnerà dal vivo con Sabino De Bari (chitarra), Andrea Colella (basso) e Marco Valeri (batteria). «Questo spettacolo è nato per strada, senza alcuna censura», ha detto l'estroso artista romano.

«Voglio descrivere con appassionata e tragica ironia tutto ciò che ci circonda, cercando di riscoprire il dialogo con il pubblico».
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