Torna a settembre il mitico Giro d’Italia ricordando il 1901

Il «World rally» si avvicina. Il programma è già stato definito, si intensificano i preparativi e gli appassionati lo attendono con entusiasmo. Dal 18 al 26 settembre tutte le auto d’epoca iscritte attraverseranno l’Italia ripercorrendo l’itinerario di ben 1.604 chilometri del «Primo giro automobilistico d’Italia» del 1901. La più importante manifestazione europea per vetture d’epoca è organizzata dall’Automotoclub storico italiano (Asi, alla cui presidenza è Roberto Loi), che raggruppa 242 club di collezionisti di veicoli, con 130mila tesserati.
Sono già numerose le iscrizioni: importante la presenza di collezionisti stranieri, non solo europei. Il numero massimo di partecipanti è fissato in 120; la commissione giudicante avrà un difficile compito nella scelta delle vetture ammesse, al fine di garantire una rappresentatività di marche e modelli, che andranno a creare un vero salone viaggiante dell’auto d’epoca. Sfileranno le più vetture prodotte dall’industria automobilistica mondiale e dai più noti stilisti. Il rally toccherà alcune tra le più belle città d’Italia portando, a contatto del pubblico, la cultura insita nelle auto che hanno scritto pagine importanti nella storia, nella tecnologia e nello stile delle quattro ruote. Questi veicoli hanno contribuito, offrendo mobilità, all’evoluzione economica e sociale dei Paesi occidentali. Hanno fatto la storia dell’automobilismo mondiale. Ed è giusto celebrarle nell’anno in cui si festeggia il centenario della Bugatti e con il pensiero al 2010, che segnerà i cento di fondazione di Alfa Romeo, i cui modelli hanno fatto sognare.
Il gran «Giro d’Italia» del 1901 vide alla partenza nomi illustri dell’industria e della finanza, tra questi spiccava Giovanni Agnelli. Erano alla partenza, Vincenzo e Antonio Fraschini, Biscaretti, Bricherasio, Brunetta d’Usseux, Rosselli, oltre a cinque concorrenti stranieri. Mesi prima, quando si definivano le varie tappe, Giovanni Agnelli aderì con entusiasmo comprendendo che se il raid fosse stato un successo, avrebbe svolto un’importante azione promozionale per l’automobile e infatti accompagnato da Felice Nazzaro, partì il 25 gennaio a bordo di una mitica Fiat 8Hp, per provare il percorso e, allo stesso tempo, la vettura. In dieci giorni effettuò l’intero itinerario e il 3 febbraio giunse a Milano. Poté redigere un vero «radar», che forniva notizie precise sullo stato delle strade, documento che si rivelò utilissimo a organizzatori e piloti. Quel «Giro» fu una vera sfida, che si svolse dal 27 aprile, con la partenza da Torino di 32 auto, il passaggio a Roma alla presenza di Vittorio Emanuele III° dopo 790,2 chilometri e l’arrivo di ben 27 vetture a Milano, il 13 maggio, dopo un percorso di 1.633,9 chilometri sulle tremende strade di allora. Parteciparono a questa avventura auto di quasi tutte le marche europee: Fiat in primo piano, poi Panhard, Ceirano, Peugeot, Rosselli, Mors, Renault, Benz, Delahaye, Marchand, Daimler, De Dion, Isotta Fraschini e Darracq.

L’edizione 2009 del Rally Fiva, che rievoca quell’evento, sarà invece concentrata in nove giorni, ma lo spirito che animerà i partecipanti sarà lo stesso: essere protagonisti di un’avventura, al volante delle dirette discendenti di quelle auto.

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