Tornano i colori del Duomo con i restauri della sacrestia

Riemergono il portale e il lavabo risalenti al Trecento con le tracce di policromia oro, blu, giallo e rosso

Tornano i colori del Duomo con i restauri della sacrestia
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Il progetto esisteva ancora prima che venissero definite le mura perimetrali del Duomo. Correvano gli anni tra il 1390 e il 1396 quando venne realizzato il monumentale portale dedicato alla vita della Vergine e alle storie dell'infanzia di Gesù. La parte scultorea fu affidata all'artista tedesco Hans von Fernach mentre la "coloritura" porta la firma di Porrino de Grassi, pittore e miniatore. È una delle parti più antiche e tra le più riservate, perché è destinata all'arcivescovo e al capitolo dei sacerdoti della cattedrale, che la utilizzano in occasione delle Messe e delle altre occasioni liturgiche. Si tratta della sacrestia meridionale (detta anche capitolare), che ha iniziato a restituire il suo magico nitore. Eppure il bianco regalato dai restauri non è il suo colore originale, perché in principio le sculture marmoree e anche gli elementi architettonici erano colorati, secondo il gusto del Trecento. Molto interessante anche il coronamento del lavabo, che si trova nella parte interna della sacrestia: il gruppo scultoreo, realizzato da Giovannino de Grassi, raffigura Cristo al pozzo con la samaritana. Anche qui si intravedono tracce delle coloriture originarie.

Le coloriture erano policrome: blu su fondo oro per cielo, dettagli in lamina d'oro lungo le bordure e gli scolli o su spille e cinture, e anche particolari in rosso e verde. Qualche traccia si può vedere oggi grazie ai restauri, e consente di usare l'immaginazione per avere l'idea della coloritura originale, in qualche modo accostabile a quella delle vetrate. Nell'Ottocento le coloriture, già rovinate, vennero tirate via. E risale all'Ottocento anche la volta della sacrestia, che imita quella del Duomo. I lavori si concluderanno solo nel 2026, con i restauri delle armadiature cinquecentesche.

Tutte queste cose (e molte altre) si possono scoprire nel corso delle visite guidate, che avranno luogo a partire dal 15 novembre, per tre fine settimana successivi, fino al 29 novembre, alle ore 15: sarà possibile visitare la Sacrestia capitolare (che poi tornerà alla sua funzione liturgica) accompagnati dai restauratori che hanno curato i lavori. Commenta monsignor Gianantonio Borgonovo, arciprete del Duomo e direttore dell'area Cultura e conservazione della Vaneranda Fabbrica: "Questo nucleo primitivo della cattedrale è un libro di pietra e di colore che attendeva di essere riletto. La Sacrestia capitolare, cuore pulsante della vita liturgica della nostra cattedrale, torna a svelarsi in tutta la sua magnificenza ritrovata. Sono pagine viventi che ci offrono inediti livelli di lettura - teologici, politici, filosofici - e ci collegano in modo profondo all'eredità spirituale e culturale di coloro che qui operarono".

E ancora: "La Veneranda Fabbrica si fa dunque custode non solo della forma, ma del senso, riconsegnando a Milano e alla liturgia ambrosiana un luogo dove la storia dell'arte è intimamente fusa con la storia della salvezza".

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