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«È tornato Nordahl»

Caro Cesarone Maldini, ha sentito di Vieri al Milan?
«Per me non è stata una sorpresa».
Che cosa sapeva?
«Sapevo che Bobo voleva fortissimamente vestire la maglia del Milan. Sapevo inoltre che qualcosa nell’Inter si era incrinato con Mancini e sapevo soprattutto che Vieri ha un pensiero fisso per la prossima stagione: giocare per guadagnarsi un posto al mondiale con Lippi».
Lei lo conosce bene, Vieri...
«Posso dire con qualche orgoglio che la sua carriera internazionale a livello di club Italia è cominciata con me all’under 21 ed è proseguita, sempre con me, nella Nazionale maggiore al mondiale di Francia ’98».
Chi ha fatto l’affare, Vieri o il Milan?
«L’arrivo di Bobo nell’attacco del Milan mi fa rivedere la sagoma di un altro grandissimo centravanti, capace di trascinare in porta pallone e difensori. Penso a Nordahl, cioè. Vieri è uno di quei bomber che possono far gol nelle mischie selvagge, ma anche tenere la palla e consentire alla squadra di salire. Era una lacuna della squadra di Ancelotti, è stata colmata».
C’era un’altra lacuna tecnica segnalata dall’ultimo Milan in campionato, incapace di far gol alle piccole, specialità di Vieri...
«Osservazione esatta».
Non ci dirà, caro Cesarone, che improvvisamente Vieri è diventato da peccatore un santo...
«No, non voglio dire questo. Anzi posso aggiungere subito che lui stesso è preparato al cambiamento da affrontare, sa perfettamente che a Milanello non può permettersi ciò che gli è stato concesso ad Appiano Gentile. Mi sembra un particolare importante».
Bene, ma chi lo dice ad Ancelotti?
«Vieri non gode di buona stampa, ma posso assicurare che con me in panchina non ha mai avuto problemi: bisogna gestirlo in un certo modo. E Ancelotti è un tipo in gamba, mi dia retta».


Come verrà accolto dallo spogliatoio rossonero?
«Da lui si aspettano i gol che contano e, fuori dal campo, i comportamenti in linea con le abitudini della casa».

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