Torre di luce Cadeo: «Il no? Un sopruso»

«È un atto di vero sopruso». L’assessore all’Arredo urbano Maurizio Cadeo ha un diavolo per capello e non si dà pace per la bocciatura da parte della Sovrintendenza del suo albero di luce in piazza Duomo. Il motivo del no? Il rischio di trasformare la piazza in un suk, in un pasticcio di luci e installazioni natalizie. «Certo - rilancia lui - però qualcuno mi deve spiegare perché non c’è una legge uguale per tutti. Non capisco perché è stato detto sì all’Enel, con i gazebo, e no a un albero di luce che è obbiettivamente bellissimo».
L’assessore non vuole sentire scuse e non è disposto a far slittare l’installazione a dopo Natale. «Assolutamente no - insorge -. Spero comunque che troveremo una soluzione. Led è uno dei festival più belli che Milano abbia mai avuto. Bisogna tenerne conto». Soprattutto per il fatto che i due terzi delle spese sono coperti grazie agli sponsor.


Per convincere la controparte a dare l’ok all’albero di luce, Cadeo lancia una provocazione: «La sovrintendenza aveva dato il via libera per trasformare piazza Castello in modo permanente. E blocca un’installazione che rimarrà in piedi per una trentina di giorni. È un controsenso».

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