La Roma affonda la Juventus, ma soprattutto vola in classifica. Dietro cè un po di luce dai diretti avversari per il terzo posto: +4 sul Napoli che oggi va a Livorno, +5 sulla Juve a pari partite, +8 sulla Fiorentina che «manca» delle partite con Palermo e Milan. E dà unocchiata anche davanti: -8 dallInter capolista chiamata oggi al derby contro il Milan che ha soli due punti di vantaggio sulla Roma (ma due partite in meno). Roba da mal di testa per i giallorossi di Ranieri. Che in una serata iniziata male (subito linfortunio di Toni, poi lo svantaggio sul primo gol stagionale di Del Piero) e finita in gloria (pari su rigore di Totti, smash vincente a una manciata di secondi dalla fine con colpo di testa di Riise), colleziona sorrisi. Quello di Totti che segna il suo primo gol nella Torino juventina e raggiunge a quota 188 Signori nella classifica dei marcatori più prolifici della storia della serie A, oltre ad andare per lottavo campionato consecutivo in doppia cifra. Quello di Ranieri, che si prende una grande rivincita contro la società che lo ha cacciato a due giornate dalla fine del campionato scorso dalla panchina su cui ora siede Ferrara e che da ieri sera scotta ancora di più. Quelli di Riise, di Pizarro, di Juan, autori di prove monumentali.
A fine partita Totti è stravolto ma felice. Gli fanno notare che è il suo primo gol a Torino contro la Juventus, lui la mette sul filosofico: «Si vede che era destino. Ho fatto un gol pesantissimo, sono contenti di aver raggiunto Signori, di aver vinto su una grande squadra come la Juve». Parole impregnate di fair-play, evidentemente anche un nemico storico della Vecchia Signora non se la sente di infierire. Così il capitano giallorosso preferisce mettere laccento sulle virtù dei suoi compagni: «La differenza lha fatta lo spirito della squadra che è venuta qui a fare la sua partita, affrontando la Juve a viso aperto». Un atteggiamento che ha pagato, anche se solo allultimo respiro. Totti ha poi commentato il suo ingresso in campo precipitoso. «Sono entrato a freddo, non ho fatto nemmeno un minuto di riscaldamento, era difficile su un campo così pesante e dopo oltre un mese di assenza dai campi». Comunque il capitano è sicuro: «Abbiamo meritato questa vittoria». E se gli si chiede dove può arrivare la Roma glissa.
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