Milano ha mille volti, alcuni nascosti e insospettati che solo la penna dei grandi scrittori, da Bonvesin de La Riva al Manzoni, da Gadda a Testori, ha saputo cogliere e raccontare. Perché allora non ripercorrerli, magari in compagnia del proprio autore preferito? A lanciare la sfida è lassociazione milanese Pluriversi, fondata dallo scrittore Paolo Melissi e dalle antropologhe Barbara Caputo e Tullia Gianoncelli, che fino a luglio propone un originale ciclo di itinerari urbani, accompagnati volta per volta da una guida deccezione: uno scrittore o un critico milanese che quei luoghi li ha amati, vissuti o affrontati nelle pagine dei suoi romanzi. Dalla Milano del Bianciardi, percorsa e narrata dalla figlia Luciana, alla Brera di Gian Carlo Fusco esplorata dal critico Gian Paolo Serino, passando per le periferie di Rogoredo e Santa Giulia, attraverso la guida di Tommaso Labranca, o del quartiere di Quarto Oggiaro, filtrato dallo sguardo e dalle parole di Gianni Biondillo. Paesaggi del cuore o delle «lettere» che rivelano emozioni, gesta eroiche, suggestioni letterarie, che svelano architetture e dimore del passato accanto a quartieri vivi e in continuo fermento.
«Passeggiate dautore» è il titolo delliniziativa, patrocinata dal Comune, che già nei primi incontri ha raccolto oltre 120 presenze, destinate ad aumentare con larrivo della bella stagione. «L'idea spiegano gli organizzatori è di promuovere uno sguardo inedito sulla metropoli, data per scontata nei tragitti abituali». Una riscoperta del territorio, ma con un maggior senso di responsabilità: «Palazzi, strade, muri e monumenti contengono storie, ricordi, ma anche problemi da affrontare, occasioni di intervento, necessità». Ieri lappuntamento era sotto la Torre Velasca con lautore e giornalista Alessandro Zaccuri, finalista al Premio Campiello con Il signor figlio (Mondadori) e autore del reportage narrativo Milano, la città di nessuno (LAncora del Mediterraneo, 2003). Lo scrittore, ligure di nascita ma milanese dadozione, ha accompagnato alla scoperta della chiesa di San Nazaro in Brolo, nellomonima piazza, «un luogo che rappresenta Milano al suo meglio, essenziale e visionaria, spirituale e concreta». Ledificio, fatto edificare da Sant'Ambrogio nel IV secolo, si lega a due momenti importanti della storia dellarte milanese. Il primo risale alletà paleocristiana, quando appunto fu eretta la Basilica Apostolorum, questo il nome originario, considerata la più antica chiesa a croce latina dellOccidente. Entrando dal lato opposto, invece, latmosfera è completamente diversa. Si accede alla Cappella Trivulzio, capolavoro indiscusso del Rinascimento lombardo, progettata dal Bramantino sull'area dell'antico quadriportico della chiesa per raccogliere le spoglie della famiglia Trivulzio. Di pianta ottagonale, colpisce per l'essenzialità e le tonalità cupe che anticipano lausterità della Controriforma. «Del resto ha spiegato Zaccuri - siamo nel luogo di sepoltura progettato dal Bramantino per la famiglia di Gian Giacomo Trivulzio, il condottiero che, come recita lepigrafe latina, Qui nunquam quievit, quiescit. Tace ("Colui che non ebbe mai riposo, ora riposa. Silenzio".) Una definizione che si potrebbe estendere a tutta la metropoli, intrappolata nella retorica di un attivismo testardo e sprezzante anche di fronte allineluttabile». I prossimi itinerari (ogni sabato fino al 2 luglio, dalle 10.30 alle 12.30 circa, costo: 10 euro, tel.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.