da Napoli
Venticinque anni senza conoscere la parola «arresto»: quello che sembrava una sorta di tabù è svanito all'alba di ieri. Paolo Di Lauro, 58 anni, sposato e padre di 10 figli (ne aveva undici ma uno lo ha perso un anno fa a seguito di un incidente automobilistico) è apparso finalmente un uomo sconfitto mentre usciva a testa bassa in manette. Era tornato a Secondigliano per mettere fine alla faida.
«Latitante volontario», come si dice in gergo poliziesco (anche quando non era ricercato, era irreperibile), questo boss sulla cui coscienza pesano non solo i 50 morti ammazzati della faida ma, soprattutto, le centinaia di ragazzi vittime della schiavitù della droga, che i suoi «dipendenti» continuano a vendere nelle piazze. Ed è proprio in nome della droga che il 28 ottobre dello scorso anno, si apri la faida tra i fedelissimi di Paolo Di Lauro e un gruppo di «scissionisti» con l'omicidio di due uomini. Da quel giorno, Napoli sembrò essere tornata ai tempi della guerra tra la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e la «Nuova famiglia», il cartello di clan che raggruppava tutti gli anticutoliani. È durata sei mesi la guerra di camorra a Secondigliano, sei mesi durante i quali i sicari, per imporre la loro legge non hanno esitato a uccidere anche le donne, massacrate per i loro legami con appartenenti alla cosca degli scissionisti. Particolarmente cruenta fu l'esecuzione di Gelsomina Verde, 21 anni, fidanzata con un «ribelle»: la ragazza fu sequestrata, interrogata (i sicari volevano sapere da lei dove si nascondesse il fidanzato), torturata e poi uccisa con un colpo di pistola alla testa. Il suo cadavere fu ritrovato carbonizzato nella Seicento che aveva comprato da poco. Ai sicari dei Di Lauro e degli scissionisti, uccidere non bastava: bisognava provocare anche l'orrore. Le vittime di questa carneficina sono state trovate decapitate, incaprettate, chiuse nel cellophan e date alle fiamme. Non esitarono a uccidere un giovane portatore di handicap oppure uno scissionista che teneva per mano il nipotino di 12 anni.
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