Cronaca locale

La tradizione milanese è servita a tavola

Torna «Dal Risòtt Giald al Panettón», la rassegna gastronomica della Provincia di Milano che rende omaggio alla cucina meneghina e lombarda. Fino al 13 giugno, in alcuni tra i migliori ristoranti di Milano e provincia, saranno proposti menu tipici

Cucina meneghina protagonista del prossimo mese. Torna «Dal Risòtt Giald al Panettón», la rassegna gastronomica della Provincia di Milano che rende omaggio alla tradizione culinaria meneghina e lombarda. Da domani fino al 13 giugno, in alcuni tra i migliori ristoranti della nostra città e provincia, saranno proposti tutti i giorni menu tipici a un prezzo fisso: 30, 40, 50 euro bevande incluse. Sui menù milanesi e turisti potranno trovare i piatti più famosi della tradizione, come il risotto alla milanese con l'ossobuco, la cotoletta e anche meno noti come i mondeghili, nervit, risotto alle rane, vitello tonnato, brasato con polenta, rustin 'negàa, ravioli al brasato, risotto alla certosina, briscit, carpaccio di lingua di vitello, testina di vitello, risotto raspa e ciccia. Organizzata in collaborazione con Epam (l'Associazione milanese pubblici esercizi di Unione Confcommercio Milano) e con il patrocinio della Camera di commercio di Milano, la rassegna gastronomica coinvolge 46 ristoranti - di cui 11 in provincia - a marchio DeCa, di Denominazione Cucina ambrosiana. Tra questi il Gargatua, Al Matarel, trattoria Torre di Pisa, La pesa, Il giardinetto, il ristorante Al tronco, il Taverna Pioma, il Rigolo, il Rifugio del Ghiottone, solo a Milano. A Legnano si potrà mangiare milanese al Maragasc e al Vintrun, al ville Magnolie a Garbagnate, al Cavalieri a Paderno, alla Locanda dell'ancora a Cassano d'Adda, al Ristorante del ponte a Inzago.
"Questa iniziativa punta a promuovere la nostra identità e le nostre tradizioni - dichiara l'assessore al Turismo della Provincia di Milano Stefano Bolognini -, che ha anche l'ambizione di valorizzare menù che siano a chilometri zero, con una particolare sensibilità verso prodotti del nostro patrimonio enogastronomico, tra cui spicca il vino D.O.C. di San Colombano, unico nel territorio del milanese».
«Il ristorante - commenta Alfredo Zini, vicepresidente vicario di Epam e consigliere della Camera di commercio di Milano - è lo strumento di valorizzazione e promozione del prodotto agroalimentare. Senza l'elaborazione culinaria il cibo rimarrebbe sempre allo stato "primordiale" e non se ne potrebbero apprezzare tutti i gusti legati all'elaborazione in cucina. La ristorazione è rimasta forse l'unico metodo non scritto per tramandare di padre in figlio la tradizione, la cultura e l'identità di un territorio».
Saranno presentati eventi collaterali alla rassegna come la degustazione del vino di San Colombano.

Per l'occasione la Provincia di Milano ha pubblicato un volume che raccoglie 37 ricette tipiche, messe a disposizione dal Deca e da GialloMilano.

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