"Tradurlo è un'impresa perché le sue frasi sono come una melodia"

La sua voce italiana Dóra Várnai: "Per il Barone Wenckheim ho impiegato un anno"

"Tradurlo è un'impresa perché le sue frasi sono come una melodia"
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Dóra Várnai è la voce italiana di László Krasznahorkai. È lei che, da dieci anni, traduce i suoi romanzi e i suoi racconti per Bompiani, ed è lei a tradurre le risposte dello scrittore ungherese durante le (non frequentissime) interviste. È quindi giusto che sia "molto contenta" per il Nobel per la letteratura che ieri gli è stato assegnato.

Dóra Várnai, secondo lei László Krasznahorkai se lo aspettava, visto che da anni era considerato un possibile vincitore del premio?

"Non so se lui se lo aspettasse, per riserbo forse, o per timidezza... Di sicuro ha sempre detto che, per lui, non sono i premi a contare, e di avere sempre scritto a prescindere dal successo o meno della sua opera; ma un riconoscimento come il Nobel, al massimo livello, non può che fare piacere a una persona che da decenni vive di questo, perché la scrittura è la sua vita. E poi è solo il secondo ungherese dopo Imre Kertész: anche questo un bel riconoscimento".

E lei invece se lo aspettava?

"Sinceramente sì. La sua è una scrittura particolare, molto raffinata e complessa ma allo stesso tempo molto leggibile e ironica, a tratti anche divertente, soprattutto negli ultimi libri".

Perché è da Nobel secondo lei?

"Da un lato c'è la sua altissima qualità letteraria, con il suo lavoro di introspezione sulla lingua e le sue famose frasi lunghe; dall'altro i temi apocalittici, della società, della cultura e dello Stato, che sono molto attuali. Non è uno scrittore chiuso nella torre d'avorio".

Com'è tradurlo?

"Difficile, ma bello e soddisfacente. Bisogna ricreare il ritmo, la cadenza della melodia della sua scrittura, cercando di non perdere troppo nella traduzione: è un lavoro complicato e molto lento".

L'aspetto più difficile?

"Il ritmo, proprio il ritmo. Le sue frasi non sono solo lunghe ma sono ritmiche: accelerano, rallentano, a tratti sembrano una melodia musicale. Cercare di rendere tutto questo in italiano è quello che fa penare di più, anche perché è parte integrante della sua prosa, quindi è importantissimo. Però a volte è molto difficile, anche perché italiano e ungherese hanno strutture diametralmente opposte. Bisogna lavorare molto".

Quanto?

"Minimo tre o quattro mesi, anche se averne a disposizione cinque o sei sarebbe meglio. Per il Barone Wenckheim mi ci è voluto quasi un anno".

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