Traffico batte lavoro: sono code e multe l’incubo dei lombardi

Non la sicurezza, ma i trasporti. È la mobilità il problema che più angoscia i lombardi. Traffico e parcheggi, infrastrutture e vie di comunicazione, trasporti pubblici, illuminazione. A seguire vengono l’occupazione e l’economia, il welfare (anziani e pensioni, casa, sanità, servizi sociali, scuola e asili). Ma la difficoltà di spostarsi è quella che più angoscia. Con percentuali più alte che nel resto del nord-ovest e molto più alte rispetto alla media d’Italia. Agli ultimi posti le preoccupazioni per sicurezza e immigrazione, davanti a politica e istituzioni. Enti locali promossi, invece, con Comuni, Province e Regione che si guadagnano un voto positivo. In generale, i lombardi hanno un giudizio positivo sulla qualità della vita nei loro Comuni, anche se cresce la preoccupazione di un peggioramento in vista. A rilevarlo una ricerca di Ipsos Public Affairs, presentata dal direttore Luca Comodo, dal presidente di Anci Lombardia e sindaco di Varese Attilio Fontana e dal vice Giulio Gallera capogruppo del Pdl a Palazzo Marino. A essere valutato positivamente soprattutto l’operato dei Comuni e della Regione, promossi dal 64 per cento dei cittadini lombardi, mentre la Provincia sconta il fatto di avere competenze non abbastanza note. Cifre, quelle lombarde, decisamente superiori al resto d’Italia dove la fiducia negli amministratori pubblici si abbassa di molto. Addirittura di dieci punti, quando si parla di Regioni. Preoccupazione, invece, per i tagli.

«I Comuni - avverte Fontana - - si accontenterebbero di avere i fondi che hanno oggi, ma nei prossimi due anni ci aspettano ulteriori tagli. Un fatto grave, perché così potremmo essere costretti a toccare servizi anche importanti».

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