Per sopravvivere al soffocante (e pericoloso) traffico capitolino cè anche qualche temerario che utilizza la bicicletta. E precisamente luno per cento di chi è «utente» delle strade, più o meno 11 mila ciclisti abituali. Temerari che devono vedersela con lauto (usata dal 47 per cento dei romani), col mezzo pubblico (35 per cento) e col motorino (solo 13 per cento, nonostante i 600 mila motocicli circolanti in città). Resta un 4 per cento di fortunati che si sposta a piedi perché ha il posto di lavoro vicino. È la fotografia della mobilità nella capitale secondo un sondaggio condotto da Ipr marketing e diffuso nel corso di un convegno sulla ciclabilità che ha aperto «Bicicliamo la città; proposte per un uso quotidiano della bicicletta».
Tornando agli spostamenti il 64 per cento dei romani considera lauto il mezzo migliore perché più confortevole e veloce. La bici invece, con la crisi economica che si fa sentire, è considerata il mezzo più conveniente e compatibile con lambiente, mentre i mezzi pubblici risultano più sicuri. Ma la percezione dellauto non è sempre positiva: gli intervistati associano a 15 minuti passati in auto lidea di traffico (78%), smog (46%), noia (37%). Luso della bicicletta, invece, gode di generale simpatia ma la maggioranza del campione non la ritiene adatta alla città perché pericolosa (45%), soggetta alle condizioni del tempo (30%), non agevole per tutti i tipi di abbigliamento (11%), difficile da parcheggiare (8%). «Il fenomeno dei ciclisti abituali - dichiara Massimo Antognoli direttore dellassociazione Clorofilla - ancora di nicchia per una metropoli come Roma, inizia a coinvolgere un numero significativo di cittadini ed è destinato a crescere. Ce lo dimostra linteresse che un servizio come quello del bike sharing ha suscitato.
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