Dieci anni dopo l'attentato al World Trade Center di New York il costo in termini di vite umane e salute non è stato ancora saldato: i volontari che sono intervenuti per soccorrere i feriti delle torri gemelle sono a rischio malattie cardiovascolari e polmonari. In particolare, tra i pompieri accorsi sul posto il tasso di malattie respiratorie e della cosiddetta «World Trade Centere cough» (tosse del World Trade Center) è più alto rispetto alla diffusione tra i maschi americani in generale e la bronchite è sei volte più presente. L'11 settembre del 2001, mezzo milione di persone sono state esposte a sostanze chimiche pericolose e il New York City Health Department's volunteer ha lanciato un allarme affinchè si mantenga alto il monitoraggio sugli effetti sulla salute per queste persone.
Secondo uno studio pubblicato nel numero speciale dal titolo 'World Trade Center Disaster: 10th Anniversary' della rivista Preventive Medicine condotto sui volontari che sono intervenuti sul luogo del disastro, quelli più a rischio di malattie cardiache o mentali (come il disordine da stress post traumatico) sono coloro che non appartenevano ad un'organizzazione di soccorso, perchè sono arrivati a prestare soccorsi senza i necessari dispositivi di protezione. I dati mostrano che è necessario proseguire lo screening anche a lungo termine su questi soggetti perchè è possibile che anche a distanza di anni, le persone coinvolte possano sviluppare delle patologie.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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