Scomparsi nel mar caraibico senza lasciar traccia. L’ultimo contatto con loro risale a venerdì, quando il pilota Esteban Bessil alle 9.45 lancia un sos in cui parla di problemi a entrambi i motori, di un tentativo di ammaraggio. Poi, solo il silenzio. Il piccolo bimotore di fabbricazione ceca, decollato trenta minuti primi da Caracas, in quel momento si trova a 26 miglia nautiche (una quarantina di chilometri) dall’aeroporto di Gran Roque, sua destinazione finale. La stessa destinazione che aveva raggiunto senza problemi poche ore prima. A bordo dell’aereo caduto 14 persone, tra cui otto italiani: un’intera famiglia di Ponzano Veneto (provincia di Treviso): Paolo Durante, la moglie Bruna Guerrieri e le due figlie Emma di 8 anni e Sofia di 6; due donne di Bologna, Rita Calanni Rindina e Annalisa Montanari; e due giovani sposi di Roma, Fabiola Napoli e Stefano Fragione. Con loro viaggiavano un turista svizzero, tre cittadini venezuelani e i due piloti. Le ricerche da parte della protezione civile venezuelana, supportate da navi dell’esercito, non hanno ancora dato risultati.
Nessuna traccia del velivolo né dei passeggeri. Da due giorni i familiari degli scomparsi vivono nell’angoscia. Stretti dall’abbraccio di parenti e amici, attendono con terrore di ricevere una telefonata dall’Unità di crisi della Farnesina.La tragedia dell'aereo scomparso nel mare di Los Roques
Scomparsi nel mar caraibico senza lasciar traccia. L’ultimo contatto con loro risale a venerdì, quando il pilota Esteban Bessil alle 9.45 lancia un sos in cui parla di problemi a entrambi i motori, di un tentativo di ammaraggio. Poi, solo il silenzio
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