da Milano
Il traghetto «Boccaccio» della società egiziana Al Salam Maritime affondato nel Mar Rosso era stato costruito 37 anni fa ed era appartenuto alla Tirrenia. Venduta nel 1998 alla El Salam Maritime la nave passò sotto bandiera panamense. Per più di venticinque anni aveva fatto parte del gruppo Tirrenia di Navigazione. Costruita nello stabilimento di Castellammare di Stabia da Italcantieri, oggi Fincantieri, il traghetto era stato consegnato alla Tirrenia nel 1969. Battezzata «Boccaccio», perchè era una delle cinque navi che faceva parte della serie dei poeti, la nave è stata acquistata nel 1998 dalla società El Salam e ribattezzata «Al Salam Boccaccio».
Alla consegna il traghetto era lungo 120 metri, largo ventitré, viaggiava a una velocità di 22 nodi e aveva circa 7.000 tonnellate di stazza lorda.
Alla Tirrenia precisano che oltre ai controlli obbligatori e alla certificazione del Rina, che fornisce servizi di valutazione, controllo, certificazione e ricerca, in conformità a norme nazionali, Ue ed internazionali, le navi del gruppo subiscono altri controlli periodici. La «Al Salam Boccaccio» era stata ispezionata l'ultima volta dai tecnici del Rina nel giugno 2005. I controlli avevano riguardato la robustezza strutturale della nave e l'apparato motore. Si era trattato dell'ispezione annuale a cui tutte le navi certificate dal Rina sono sottoposte.
Un ulteriore controllo era stato compiuto nell'ottobre scorso ed aveva riguardato la cosiddetta gestione della sicurezza, soprattutto le procedure di bordo. Le dotazioni di sicurezza erano invece sotto il controllo delle autorità panamensi, che hanno anche stabilito il numero massimo di passeggeri e di autoveicoli che il traghetto poteva trasportare. Nel 2003 la «Al Salam 98» era stata sottoposta ad analisi di stabilità, sempre da parte dei tecnici del Rina, che ha la sua sede centrale a Genova e uffici distaccati al Cairo e a Dubai.
La El Salam 98 era tuttora certificata dal Registro Navale Italiano per quanto riguarda i controlli strutturali e dell'apparato motore ma le dotazioni di sicurezza, come scialuppe di salvataggio e portata massima di passeggeri, erano sotto il controllo delle autorità panamensi.
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