Transizione energetica

Energia in Italia, in aumento i consumi da rinnovabili

La relazione del MiTe parla chiaro: circa un quinto dell'energia italiana è generata da fonti rinnovabili. E il trend è in crescita.

Rinnovabili in crescita in Italia: i dati del MiTe

Le rinnovabili in Italia non sono arretrate e, anzi, giocano un ruolo importante nel mix energetico nazionale. Questo dato di fatto è spesso sottovalutato sia nel dibattito politico che in quello mediatico, ma va valorizzato: l'Italia esiste come potenza delle rinnovabili già da prima che la transizione energetica diventasse un tema cogente nel dibattito politico ed economico. La più recente indagine del Ministero della Transizione Ecologica, la Relazione Annuale sulla Situazione Energetica Nazionale che analizza i trend di consumo e produzione energetica in Italia dell'anno 2021, lo conferma.

La Relazione parte facendo il punto sulle differenze tra la situazione su consumi e generazione del 2021 e quella del 2020, segnata dalla pandemia: nel 2021 il consumo finale energetico è aumentato complessivamente dell’11,4% rispetto all’anno precedente attestandosi a 114.781 migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio. Gas e petrolio rappresentano la quota maggioritaria (40,9% e 32,9% rispettivamente) delle fonti utilizzate per la generazione energetica, ma le rinnovabili sono in buona posizione attestandosi al 19,5% nel loro contributo alla generazione elettrica nazionale.

Nelle rinnovabili la produzione è cresciuta da 27,339 a 27,665 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio in termini di generazione (+1,18%). Anche nel 2021, nota la relazione, le imprese produttrici di energia elettrica hanno beneficiato di incentivi connessi alla produzione di fonti rinnovabili e assimilate, per un ammontare stimato pari a 5,8 miliardi di euro, su un valore complessivo di incentivi erogati pari a 9,8 miliardi di euro. A fine 2021, complice l'inizio dei progetti che saranno legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il totale degli impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili incentivati ha raggiunto il milione di unità, per una potenza di circa 38 GW e un’energia rinnovabile incentivata di 65 TWh (65.000 GWh). Contando che una tonnellata equivalente di petrolio è pari a 0,01163 GWh, la quota sottoposta a incentivi ha consentito l'utilizzo di 3,988 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti, il 14,41% della produzione italiana da rinnovabili. Il che significa, d'altro canto, che oltre l'85% della produzione italiana da rinnovabili proviene da aziende attive e che hanno un loro, strutturato, accesso al mercato non bisognoso di fondi pubblici.

La relazione del ministero guidato da Roberto Cingolani mostra dunque che le fonti rinnovabili di energia nel 2021 hanno trovato ampia e strutturata diffusione in Italia sia per la produzione di energia elettrica, sia per la produzione di calore, sia in forma di biocarburanti. Nel settore della generazione elettrica l'unico punto negativo registrato è stato il significativo calo della fonte idroelettrica (-5,9% rispetto al 2020), principalmente a causa della diminuzione delle precipitazioni, che ha comunque contribuito alla produzione totale da rinnovabili per il 15,7%. Sostenuto incremento, invece, per la fonte eolica (+10,8%), che ha raggiunto il record storico di 21 TWh di produzione, l'equivalente di 1,806 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio; questa e la fonte fotovoltaica hanno raggiunto insieme la copertura del 16,1% della produzione lorda; il restante 8,5% di generazione nazionale attribuita alle rinnovabili è stato garantito dageotermico e bioenergie.

Il Pnrr, gli investimenti sbloccati nel 2022, le opportunità internazionali e la crescita dell'attenzione a ogni livello (dai grandi progetti fino alle comunità energetiche) per la transizione possono aumentare questa postura positiva indicata dalla Relazione del MiTe e contribuire inoltre all'aumento del potenziale occupazionale. La generazione a fini elettrici da rinnovabili ha contribuito nel 2021 a generare direttamente o indirettamente 14mila nuovi posti di lavoro, quella a fini termici ben 29.300. Dati che ci si immagina prossimi a crescere in futuro: Roma sulle rinnovabili non parte da zero.

E se promuoverà una transizione pragmatica, guardando alla creazione di settori e mercati col gas risorsa-ponte, potrà ulteriormente giocare un ruolo di primo piano in futuro.

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