Travolti dalla tempesta di neve assiderati nell’ultimo abbraccio

Trovati i corpi della coppia toscana di escursionisti dispersa da tre giorni. Il loro cane è rimasto a vegliarli e ha diretto i soccorsi verso il padrone e la sua compagna

Simone Innocenti

da Lucca

Li hanno trovati come avevano vissuto: abbracciati. Contro un freddo terribile che li ha sorpresi nel parco dell’Orecchiella, in Alta Garfagnana (Lucca). A vegliare sui loro corpi c’era ancora Mato, l’husky che è uscito scodinzolando tristemente dalla tomba della montagne e ha diretto i soccorritori verso il padrone e la sua compagna che, però, erano già stati uccisi dall’ipotermia. L’ispettore municipale di Sesto Fiorentino Giovanni Romolini, 52 anni, e la sua compagna Tiziana Donati, 43 anni, di Reggello, che di lavoro faceva la segretaria a Sesto Fiorentino, sono le ultime vittime toscane della montagna.
Doveva essere una gita come tante altre e invece si è trasformata in una tragedia. Tutto è iniziato sabato scorso: l’ispettore Romolini, un amante della camminate, ha salutato i colleghi ed è andato a prendere la sua compagna. Poi la coppia è partita per l’escursione al parco dell’Orecchiella. Un percorso di routine: dopo aver passato la prima notte nel rifugio Battisti, l’ispettore Romolini e la signora Donati hanno proseguito l’escursione. Ma era una domenica maledetta, la stessa giornata in cui all’improvviso si è scatenato un inferno di ghiaccio che, sul versante bolognese del Lago Scaffaiolo stava mettendo in difficoltà una comitiva di sedici escursionisti (tra cui uno ritrovato morto proprio ieri mattina).
La coppia è stata sorpresa dalla bufera di neve, con raffiche di vento che soffiavano fino ai 150 km/h. Voleva fare ritorno verso la località Casini, dove aveva lasciato l’automobile. Ma le condizioni climatiche hanno fatto perdere perfino l’orientamento: i loro corpi sono stati infatti ritrovati distanti dal percorso che avrebbero dovuto seguire. A nulla sono serviti neppure i telefoni cellulari, trovati stretti tra le mani delle vittime. Non funzionavano oppure era impossibile lanciare l’allarme con tutto quel vento. Hanno aspettato la morte. E lo hanno fatto nella maniera più dolce: l’ispettore Romolini e la sua compagna Donati si sono abbracciati, forse nel disperato tentativo di farsi un po’ di calore, o per non lasciare che la morte non cogliesse impreparati il loro amore.
Le ricerche sono partite nel tardissimo pomeriggio di lunedì scorso quando i familiari di Tiziana hanno chiamato la centrale operativa della municipale di Sesto Fiorentino. Sono stati i colleghi dell’ispettore Romolini a fornire le prime importantissime informazioni al Soccorso alpino: i numeri di cellulari, che purtroppo non sono serviti, e il tipo di macchina usata dalla coppia. È stato l’elicottero della Regione Toscana ad avvistare un lembo di stoffa colorata sotto la neve. Un lembo appartenente a una della due vittime: i due corpi sono stati trasportati all’obitorio, mentre Mato, il cane del vigile urbano, è stato portato alla base.
«Siamo disperati, non sappiamo darci pace», hanno detto i familiari delle due vittime agli amici più cari. Il sindaco di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, ha espresso il cordoglio dell’amministrazione comunale e suo personale per la morte di Giovanni Romolini.

Anche il capo della polizia municipale di Sesto Fiorentino, il comandante Maurizio Andorlini, ha ricordato il collega Romolini come « una persona perbene, un bravo ispettore di polizia con tantissimi anni di esperienza». Elena Donati, cugina di Tiziana, ha detto: «Si erano conosciuti due anni fa e da allora mia cugina aveva iniziato ad appassionarsi alla montagna». Una passione che è stata fatale a entrambi.

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