Mariuccia Chiantaretto
da Washington
Tira aria di scandalo sulla chiesa anglicana. Tre gay dichiarati, due uomini e una donna, sono entrati nella rosa dei sette candidati per lelezione di un vescovo in California. Non è la prima volta che la Chiesa episcopale si trova coinvolta in polemiche di questo genere, ma gli ultimi sviluppi hanno fatto salire sulle barricate i conservatori, che erano già insorti quando era stato eletto il primo vescovo gay tre anni fa. Gli eventi in California hanno complicato ancora di più i rapporti tra la chiesa anglicana mondiale e la comunità che ad essa si richiama negli Stati Uniti, conta 2,3 milioni di fedeli e ha preso il nome di Chiesa episcopale. «La candidatura degli omosessuali ha avuto leffetto della bomba di un terrorista, ha distrutto il processo di pace che era in corso nella nostra chiesa», ha dichirato il reverendo Paul Zahl, rettore del seminario episcopale della Santa Trinità ad Ambridge in Pennsylvania, uno dei teologi conservatori più autorevoli.
I tre candidati al centro della polemica sono il canonico Michael Barlowe di San Francisco, il reverendo Robert Taylor di Seattle e la pastora Bonnie Perry, di Chicago, che non nasconde di essere lesbica. Tutti e tre convivono con persone dello sesso. La Chiesa episcopale ammette da tempo il sacerdozio femminile e tre anni fa è stata la prima ad eleggere un vescovo gay. Nel 2003, la comunità del New Hampshire ha eletto vescovo il pastore Gene Robinson, che convive da molti anni con un uomo. È stato quello il pomo della discordia tra chiesa anglicana di Gran Bretagna e quella degli Stati Uniti. Nel 2004, una commissione internazionale di vescovi anglicani ha chiesto alla comunità episcopale americana di non nominare altri gay. La commissione non ha chiesto le dimissioni del vescovo Robinson, ma ha invitato i fedeli americani ad esprimere rammarico di averlo eletto.
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