Tre proposte per un’Expo «trasparente»

Tre proposte per un’Expo trasparente. Per costruire l’evento del 2015 pioveranno sulla città 3,4 miliardi di risorse straordinarie, e il Difensore civico di Milano, Alessandro Barbetta, detta le regole per prevenire polemiche e sospetti. Destinatario finale il governo e il parlamento che stanno predisponendo il decreto legge speciale, e più diretto il sindaco di Milano Letizia Moratti che può farsi portavoce a Roma delle richieste. Proposta numero uno: va data «completa e tempestiva pubblicità a tutte le decisioni - incalza Barbetta -. Il sito internet dell’Expo deve prevedere un data base di tutti i deliberata, sia dei soggetti pubblici che privati, con l’indicazione del soggetto che decide, l’oggetto, il valore economico, i passaggi che hanno portato alla decisione». Barbetta propone in secondo luogo di applicare anche ai soggetti privati, «limitatamente alle attività che riguardano l’Expo», il diritto di accesso agli atti. Terzo: prevedere che il difensore civico possa intervenire anche nei confronti dei soggetti privati che partecipano ai progetti dell’Esposizione esattamente come fa per l’amministrazione. Un’azione di controllo a garanzia dei cittadini. Sono in gioco ingenti risorse pubbliche e «la comunità ha il diritto di conoscere tempestivamente e partecipare alle decisioni».
Le proposte, ribadisce l’ombudsman milanese, «andrebbero inserite negli strumenti normativi che il governo sta elaborando».

E Barbetta sottolinea che la rilevanza e anche la complessità dell’Expo «ne fanno un ottimo terreno di sperimentazione, anche sotto il profilo normativo-istituzionale. Sarebbe bello poter annoverare tra i successi dell’Esposizione anche quello di aver collaudato regole efficienti e trasparenti che, da eccezionali, possano diventare normali».

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