Tre tassisti su 4 rinunciano al secondo autista

Il «metro» è singolare: le proteste dei milanesi. «Contandole, capiamo se il servizio taxi migliora - racconta Eugenio Vallini, presidente di «4040», la centrale radiotaxi che ogni giorno riceve 15mila richieste -. Negli ultimi tempi le cose vanno meglio, grazie ai nuovi turni ci sono più auto in servizio, specie alla sera». E a Palazzo Marino confermano: «La sensazione è che davvero nelle fasce critiche ci siano più taxi in strada» dice Edoardo Croci, l’assessore alla Mobilità.
Il merito è dei nuovi turni previsti dall’accordo Comune-tassisti del 28 ottobre. Dell’intesa facevano parte anche la messa in regola dei collaboratori e la possibilità, per i conducenti, di assumere un secondo autista e insieme a lui tenere il taxi in strada fino a 15 ore al giorno, contro le 10 di un turno normale. E qui arrivano le note dolenti: solo un autista su 4 ha confermato il collaboratore. E i turni allungati di 14 o 15 ore non sono ancora realtà.
La scelta sui collaboratori andava fatta entro fine 2006. A fine gennaio, dei 508 tassisti che l’avevano, solo 161 l’hanno confermato. Molte le rinunce (142) e le mancate risposte (205). La categoria - è il primo pensiero - non crede nel nuovo strumento, presentato come l’arma per aumentare il servizio senza rilasciare altre licenze. «Ci vuole tempo, le adesioni aumenteranno - spiega Raffaele Grassi del Satam, il principale sindacato della categoria -. Il dato delle rinunce è “drogato”: molti segnalavano la moglie o il padre in pensione come secondo autista per essere sostituiti qualche ora la settimana o in caso di malattia. Adesso è rimasto solo chi è veramente intenzionato alla seconda guida». I tassisti rilanciano: «Il turno allungato non è ancora entrato in funzione, per questo nessuno è invogliato a cercare collaboratori. Che cosa aspettano Comune e Regione a dare il via libera?».
Palazzo Marino vorrebbe che il nuovo sistema fosse applicato in tutto il bacino aeroportuale (lo spazio fra Linate, Malpensa e Orio al Serio) dove sono state uniformate tariffe e regole. E a decidere, per il bacino, è la Regione. «Se i tempi si allungano, però, faremo scattare i turni allungati solo a Milano» dicono a Palazzo Marino. «A me non è arrivata nessuna richiesta in proposito - spiega Raffaele Cattaneo, assessore regionale ai Trasporti-. A breve riunirò i Comuni del bacino e faremo il punto».

Alla Regione, i tassisti chiedono l’adeguamento delle tariffe all’inflazione come previsto dagli accordi firmati negli anni scorsi. «Senza miglioramento del servizio, non ci saranno rialzi - conclude Cattaneo -. Non concederemo aumenti a cuor leggero».

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