Milano - La ricetta per fare fronte alla minaccia della globalizzazione che ha portato all'attuale crisi dei mutui, secondo Tremonti, sta nei principi della "economia sociale di mercato", lo ha detto il ministro nel corso della Festa della Libertà a Milano. "Può sembrare una contraddizione in termini - ha aggiunto riferendosi alla formula da lui indicata - ma è scritta da decenni nelle tesi del Partito popolare europeo". Il ministro sostiene che "il problema adesso non è difendere il mercato dallo Stato ma salvare il mercato con lo Stato". La soluzione indicata da Tremonti sta nel "ritorno del diritto" che deve servire da discriminante per "divedere ciò che appartiene al mondo dei valori etici a ciò che non gli appartiene".
Per la crisi dei mutui "forse siamo ancora alla fine del principio", ha spietgato ancora. "Come tutte le crisi è difficile dire in che fase siamo". Secondo Tremonti "quando questa crisi finirà... il mondo sarà diverso perché sara' piu' basato sul lavoro che sulla finanza. Nessuno dice che non è utile la finanza ma non è certamente fine a se stessa".
"Non è la fine del mondo ma la fine di un mondo, non è il fallimento di una banca ma di un sistema". Tremonti ha poi aggiunto che "quando falliscono 12 o 13 banche americane qualcosa è successo". Riferendosi ai suoi precedenti saggi tra i quali l'ultimo che ha per titolo 'La paura e la speranza' i cui diritti "vanno in beneficenza", Tremonti ha aggiunto: "Preferirei avere meno ragione e meno responsabilità oggi, avrei preferito sbagliare alcune previsioni piuttosto che avere le responsabilità di governo che condivido con altri in Europa".
D'Alema e Marx "Il problema non è chi ha
letto Marx ma chi non lo ha capito...", ha poi detto Tremonti replicando ad una battuta di Massimo D'Alema che gli ha attribuito una citazione del filosofo tedesco. "E' ancora peggio chi lo ha tradito senza averlo capito".
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