RomaAvviso ai complottisti: non cè trippa per gatti, «il governo è fortissimo, durerà tutta la legislatura». E chi ipotizza un Cavaliere dimezzato, una sorta di «scenario di cartapesta», rimarrà deluso. Sia chiaro, dunque: un esecutivo tecnico avrebbe i giorni contati e farebbe la fine di uno yogurt scaduto, andato a male. Giulio Tremonti non le manda a dire. E ne approfitta per lanciare un messaggio pure ai «guardoni», a coloro che sinteressano della vita privata del premier («Fate solo del male» allItalia), a cui allega un consiglio: indagate magari sulla criminalità organizzata.
Rompe così gli indugi il ministro dellEconomia. E dopo settimane di silenzio, un po sospetto secondo i maligni di turno, sgombra il campo da ogni dietrologia, sempre che ce ne fosse stato davvero bisogno. E si schiera al fianco di Silvio Berlusconi, a cui tutti, ricorda, pure allestero, «riconoscono grande leadership e forza di carattere».
Ospite del programma di Lucia Annunziata su Raitre, In mezzora, Tremonti, tanto per cominciare, pianta un paletto. Cioè, nessun governo in carica ha avuto «un consenso elettorale come il nostro», mentre gli avversari «non hanno sopra di loro il cielo degli ideali, né sotto di loro il potere delle giunte». Insomma, avanti tutta fino al 2013, «con un crescendo di forze che corrisponde a un crescendo di debolezza dellopposizione». Tanto più che «nel Parlamento cè una voglia di sostegno al governo enorme».
Quindi, sarebbe aria fritta lipotesi di un cambio della guardia, con un esecutivo guidato da un tecnico. Per carità, «se ne può anche trovare uno», ma se lo si manda poi al cospetto delle Camere, «avrà un tempo di vita non superiore a quello di uno Yomo». Involontaria pubblicità a parte, il concetto viene ribadito così: «Questo Parlamento e questo governo sono fortissimi luno con laltro». E tra laltro, ricorda il titolare di Via XX Settembre, pur avendo guidato il Paese «in un anno difficile», abbiamo «consensi nel popolo». «Le nostre difficoltà - evidenzia - erano a livello di elezioni amministrative, comunali e provinciali, dove sembravamo meno radicati. Ebbene, è finita 32 a 0».
Ma come la mettiamo con le inchieste che ruotano attorno alla vita privata del premier? Vi è una «esagerazione», spiega Tremonti, da parte dei media italiani e stranieri. E «cè un blocco di persone che, pur di far bene a se stessi, fanno male agli italiani». Di contro, osserva, anche i nostri connazionali «apprezzano» il lavoro portato avanti nel loro interesse. «DallAbruzzo ai conti pubblici, dalla spinta alleconomia alla messa in sicurezza del lavoro: questo è il mestiere che deve fare un governo», sottolinea, perché «in un Paese serio le persone serie devono fare questo, il resto è esagerazione, significa essere guardoni». Un punto fermo, per il ministro: «Guardare dal buco della serratura danneggia lItalia». Tanto da chiedere, rivolgendosi alla giornalista: «Ma le pare che le indagini, invece che sulla Sacra Corona Unita, si fanno su roba del genere?».
Dallo stato di salute del Cavaliere, politicamente parlando, si passa alla crisi economica. Con una premessa: «La mia impressione», sulle misure inserite nel decreto legge approvato venerdì, «è che incontrino un largo consenso fra le imprese e i lavoratori». In generale, in ogni caso, «un po di calma, un po meno televisione, un po meno show, sarebbe utile per tutti». I bollettini statistici ufficiali, per essere chiari ed evitare nuove polemiche, «vanno sempre pubblicati». Ma la questione è unaltra: «Si esagera un po, durante la crisi, di questi tempi, non facendo del bene, ma del male alle famiglie, a chi ci ascolta». Di conseguenza, «il messaggio deve essere anche di fiducia». Dal canto suo, Berlusconi, specifica Tremonti, «ha detto solo di stare attenti», non di non dare pubblicità a chi fa allarmismo.
Dopo aver ribadito come il federalismo fiscale sia «la riforma delle riforme, che deve essere fatta», il ministro dellEconomia (presto volerà in Cina per tenere una lezione sulle conseguenze politiche della crisi mondiale alla Scuola del partito comunista) si sofferma infine sul nodo pensioni.
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