Paola Fucilieri
Vicende stranissime, con risvolti inquietanti. Peraltro «condite» da testimonianze - le cosiddette «versioni dei fatti» - che, invece di avvalorare i fatti, li trasformano in qualcosa di ancora più improbabile. I carabinieri della sezione omicidi del nucleo operativo di Milano una certa idea sulle ragioni a monte dellaccaduto se la sono fatta (droga o prostituzione, ndr) ma il giallo - seppure anchesso vago e talvolta assurdo - resta. Perché Massimo Mattiuz, operaio 44enne di Rho, sposato e padre, incensurato, appassionato di pistole, fucili e munizionamenti (anche da guerra, ndr) ma dal passato immacolato, avrebbe sparato 4 colpi di pistola a Mjchael Urbanovic, un nomade croato, inseguendolo nel parco di Trenno (via Giorgi, zona Cascina Cassinetta) alle 22 del giorno di S. Stefano? Uno straniero di 23 anni, regolare e residente con la famiglia in una roulotte a Lampugnano. Che, a dire della giovane moglie (unica testimone) che lo accompagnava con la bionda figlia di 2 anni, «stava bevendo tranquillamente una birra» con lei, a bordo della loro Bmw - proprio a quellora e lungo una stradina a fondo cieco - dove, «per caso», avevano appena incontrato altri due amici, poi volatilizzatisi durante la lite nata con larrivo di un altro conoscente di Urbanovich, cioè loperaio di Rho.
Gli investigatori lo sanno: la donna, una milanese di 21 anni, mente per buona parte del suo racconto e, del resto, potrebbe non conoscere davvero i motivi che hanno innescato la sparatoria. E Mattiuz, rintracciato qualche ora dopo il fatto a casa sua e sempre dai militari del nucleo operativo di Milano dopo che, durante laccaduto, aveva perso il cellulare nel parco di Trenno, ha ammesso la sua responsabilità nellaccaduto. Giustificandosi, però, con ragioni palesemente false: «Quel croato lo conosco da un po, me lavevano presentato delle persone - ha detto luomo ai militari -. Lui mi aveva picchiato una volta. Ieri sera sono uscito armato, ma certo non credevo che lavrei incontrato. Lui mi ha picchiato di nuovo. E io allora gli ho sparato».
Mentre il croato è al San Carlo - dove lha portato la moglie, caricandolo in auto subito dopo la fuga di Mattiuz - con una ferita allemitorace, alladdome e al braccio sinistro (nelle ultime ore sono sopraggiunte delle complicazioni, ndr), la sua signora continua a raccontare la storiella della birra bevuta in auto nel parco, dellincontro casuale con i due amici del marito e dellarrivo del terzo, Mattiuz appunto.
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