Economia

Tronchetti cura Pirelli Re Nuova struttura e costi sotto controllo

Verranno create due altre direzioni generali. De Conto nominato «ad» con delega alla finanza. Il valore netto del portafoglio immobiliare raggiunge il miliardo di euro

Tronchetti cura Pirelli Re Nuova struttura e costi sotto controllo

Marco Tronchetti Provera semplifica la struttura di Pirelli Re e getta un po' di luce su un business che negli ultimi mesi ha sofferto molto in Borsa. Due gli aspetti fondamentali: una chiarificazione fondamentale degli assetti del gruppo e riequilibrio dei conti e dei saldi finanziari che possa permettere all'immobiliare di crescere quando il mercato riprenderà.

Ma andiamo per ordine. Verranno create due direzioni generali su base geografica: Italia (60 per cento del business) e Germania (il restante 40). Claudio De Conto, direttore generale operativo di Pirelli, diventerà anche amministratore delegato con la delega alla finanza. Il riassetto è destinato a portare una riduzione importante di costi e del personale che scenderà notevolmente. Si cerca in questa maniera di dare più visibilità sul mercato alle attività del gruppo e nel contempo di razionalizzare al massimo la struttura di costi e ricavi.

Semplificando si può dire che Pirelli Re fa due mestieri. Il primo è l'attività di compravendita immobiliare: oggi praticamente congelata dal raffreddamento del mercato a livello globale. E il secondo è quello di mettere a reddito i medesimi immobili. Nello svilupparsi di questi due affari incrociati il mercato ha sempre chiesto maggiore chiarezza nei numeri. Gli immobili tedeschi sono essenzialmente di tipo residenziale e sono a reddito con rendimenti mediamente superiori al 7 per cento. Il portafoglio italiano è invece essenzialmente commerciale e con rendimenti leggermente inferiori, vicini al 6 per cento.

Andando a vedere i numeri, il gruppo ha un Nav (un valore netto degli attivi) di circa un miliardo di euro. Il saldo è presto fatto. Il portafoglio di competenza del gruppo milanese vale a libro circa 4,3 miliardi di euro. A cui sono collegati debiti per 3,6 miliardi (di cui 600 milioni in forma di finanziamento soci, e cioè la capogruppo Pirelli). Questa posizione è destinata a migliorare per la cessione della divisione facility management (con i suoi 1.200 addetti) e dei non performing loans (circa 300 dipendenti). L'idea che verrà inglobata nel piano triennale, che verrà presentato a febbraio, è che la struttura dei ricavi sia in equilibrio con i costi di gestione e gli oneri finanziari. E dunque possa permettere a Pirelli Re di non dismettere alcun immobile oggi sul mercato, se non a prezzi convenienti: insomma non cedere al ricatto di un mercato calante.

Gli oneri finanziari dovrebbero essere sotto controllo: sono a tassi inferiori al 5 per cento. E nel prossimo biennio sono in scadenza debiti per 350 milioni, che in questa maniera possono essere agevolmente assorbiti. L'idea di Tronchetti è dunque quella di rendere più intelleggibile il business di Pirelli Re. Far emergere in modo chiaro le diverse aree di attività. E portare in equilibrio il saldo di ricavi e costi, mettendo nel congelatore l'attività di trading per tempi migliori. Il titolo è crollato negli ultimi mesi sotto quota 3,5 euro.

La strada di Tronchetti e De Conto per spiegare la nuova Pirelli Re sarà impegnativa.

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