Fabrizio Ravoni
da Roma
Finora avevano parlato i verbali del Consiglio damministrazione. Da ieri è sceso in campo direttamente Marco Tronchetti Provera. Il 15 settembre scorso, nel cda delle sue dimissioni, è lui stesso - allepoca ancora presidente di Telecom - ad informare il board di aver comunicato a Romano Prodi lintenzione di scorporare Tim da Telecom. Scorporo deciso l11 settembre, e che lasciò «sconcertato» il presidente del Consiglio: i vertici di Telecom - disse a Frascati - non mi avevano detto nulla. Ora è Tronchetti Provera in persona, in unintervista al Financial Times a 24 ore dallintervento di Prodi al Senato (in programma per questa mattina), a dire come sono andate le cose. «Prodi sapeva del possibile scorporo di Tim, glielo avevo detto io».
Quando il Giornale pubblicò i contenuti dei verbali, Palazzo Chigi tentò di sminuire gli atti del consiglio damministrazione Telecom. «Sappiamo tutti cosa avviene nei consigli damministrazione», dissero fonti ufficiali di Palazzo Chigi, tentando di delegittimare i verbali di un cda di unazienda quotata. Ora, la strategia della presidenza del Consiglio diventa più aggressiva. «Il Financial Times - osserva Silvio Sircana, portavoce del presidente del Consiglio - è una fonte autorevole. Ma non è detto che le fonti autorevoli riportino sempre la verità nei virgolettati. Quello che avevamo da dire, labbiamo detto». Insomma, la presidenza del Consiglio dà del bugiardo a Tronchetti Provera.
Daltra parte, la stessa accusa la muove Tronchetti nei confronti di Prodi. E non succede tutti i giorni che uno dei principali imprenditori nazionali accusi il premier di un Paese G-7 di non dire la verità. E che per farlo sapere utilizzi il Financial Times, il quotidiano più letto dalla business community.
Nellintervista, Tronchetti dice espressamente: «Spiegai (a Prodi) che sugli asset ci serviva flessibilità. Era quindi possibile - aggiunge - che vendessimo parte della rete (fissa) e parte di Tim, parte di qualsiasi cosa. Dissi al premier che ci serviva essere liberi. Comunque - precisa - Tim venne chiaramente citata». E quando l11 settembre il cda di Telecom decise lo scorporo, Prodi si disse «alloscuro di tutto». Tesi che ha già confermato nellintervento alla Camera.
Con un particolare. Angelo Rovati, diretto collaboratore di Prodi, nel frattempo aveva elaborato (a suo dire tutto da solo) un contro piano di riassetto di Telecom, che prevedeva lo scorporo della rete fissa, la sua quotazione, e lingresso in questa nuova società della Cassa depositi e prestiti, braccio finanziario del ministero dellEconomia.
Questo contro piano era stato anche inviato, con un biglietto daccompagnamento della presidenza del Consiglio, a Tronchetti dallo stesso Rovati. In una sua intervista al Corriere della Sera, Rovati ha detto che ad aiutarlo nellelaborazione del piano erano stato Franco Bernabè (ora della Rothschild) e Francesco Caio. Sia Bernabè sia Caio hanno smentito un loro ruolo attivo nello schema Rovati. Rothschild era advisor di Murdoch nelloperazione Telecom.
Al Financial Times, Tronchetti conferma che il ruolo di Murdoch era esclusivamente sui contenuti; e che mai è stata avviata una trattativa sui prezzi o sugli scambi azionari. «Nulla è stato tenuto nascosto al mercato».
Prodi, invece, che sapeva delle trattative con Murdoch in quanto un suo amico e consigliere, Claudio Costamagna (ex Goldman Sachs), era anche lui advisor di Murdoch, temeva che un eventuale scorporo di Tim potesse andare proprio al magnate australiano. Così, fece addirittura una nota per smentire un suo intervento a bloccare lo scorporo di Tim. E quando era in Cina fece fare un comunicato di Palazzo Chigi per rivelare le altre trattative di Tronchetti con Time Warner e General Electric. «Una cosa mai vista», commenta Tronchetti. Che sulle intercettazioni (ma non solo) teme che esista un complotto contro limmagine della società.
Oggi Prodi va al Senato.
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