Ci sono due numeri di telefono gratuiti per aiutare le donne che aspettano un bimbo e non sono in grado di tenerlo con sé. Garantiscono lanonimato, anche al momento del parto, e la salute della mamma e del piccino. Il primo 800.400.400, istituito dalle Province italiane riceve in media 3mila chiamate lanno. Il secondo 800.813.000 è del movimento per la vita. «Peccato però che spesso le dirette interessate, le donne straniere alle prese con gravidanze indesiderate, non li conoscano» ha affermato Paola Frassinetti capogruppo di An in Provincia che nei tempi consentiti per presentare gli emendamenti al bilancio di Palazzo Isimbardi sta presentando la sua proposta. Ha chiesto di stornare una cifra pari a centomila euro dalle iniziative che la giunta Penati intende destinare agli immigrati per istituire le «culle salva-bebè». «È una iniziativa già presentata anche a livello europeo - ha spiegato la Frassinetti che è anche candidata alla Camera - rappresenta un estremo soccorso per le mamme che vivono il dramma dellabbandono del loro neonato. Le ruote attrezzate, termiche, diventano luoghi discreti dove i neonati non voluti, frutto di gravidanze impossibili, possono evitare la morte orribile nei cassonetti dei rifiuti». Si tratta, in sostanza, di ruote che potrebbero essere collegate con sistemi dallarme a consultori e ospedali per prestare le cure necessarie al neonato.
«Suggererirei anche di tappezzare i cassonetti dei rifiuti con messaggi scritti in sette lingue per far conoscere a queste donne che cè unalternativa alla spazzatura, che ci sono dei telefoni di soccorso, insomma, che non sono sole» ha rilanciato Paola Frassinetti che promette di continuare la sua battaglia in Parlamento se dovesse essere eletta. «Spero che la giunta Penati, sempre solerte a finanziare tanti progetti astratti e demagogici a favore degli immigrati accolga questo emendamento».\
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