Cronache

"Troppi migranti": e Trenitalia chiude due stazioni in Piemonte

Trenitalia chiude le sale d'attesa di Bardonecchia e di Oulx: "Ci sono troppi migranti, si pone un problema di sicurezza". E la Francia respinge tutti da noi

Foto di archivio
Foto di archivio

Anche quest'anno, all'avvicinarsi dell'inverno, i bivacchi dei migranti ricompaiono puntuali nelle stazioni ferroviarie italiane: li avevamo visti a Ventimiglia, a Bolzano, a Como, a Milano. Ovunque ci sia un treno e un confine da attraversare, per proseguire il viaggio della speranza verso il cuore dell'Europa più ricca ma non più accogliente.

L'ultimo allarme arriva dalle stazioni piemontesi di Bardonecchia e di Oulx, in provincia di Torino, dove Trenitalia ha deciso di chiudere le sale d'attesa per i passeggeri dopo che decine di migranti vi bivaccavano ripetutamente in attesa di salire su questo o quel convoglio. Come riporta La Stampa, da settimane il flusso di persone in movimento verso la Francia è ripreso con i ritmi dei grandi spostamenti, come non si vedeva almeno da Ferragosto.

I francesi hanno schierato l'esercito per sorvegliare la frontiera ma i profughi non si lasciano scoraggiare. E così, come era già avvenuto in tanti altri scali ferroviari del Nord dello Stivale, le banchine e le sale delle stazioni si trasformano in tanti accampamenti per riposare qualche ora in attesa di tentare il passaggio clandestino della frontiera.

Ad Oulx e Bardonecchia Trenitalia ha chiuso le sale di attesa per "motivi di sicurezza" ma il problema è stato semplicemente spostato di qualche metro. Ora i migranti sono costretti a dormire all'addiaccio, magari riparandosi nei sottopassaggi nei pressi della stazione. I sindaci dei due paesi hanno già chieso un incontro col prefetto di torino per cercare una soluzione a un problema che è a un tempo umanitario e di ordine pubblico.

Caritas, Croce rossa e i volontari della parrocchia provano a portare un po' di conforto con tè caldo e coperte, ora che le temperature raramente salgono sopra lo zero.

Nel terzo settore c'è chi invoca un intervento del governo che sblocchi il tema dei respingimenti ma la verità è che senza una riforma della legislazione europea sull'asilo non si può fare molto.

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