Cronaca locale

«Troppi portoghesi sui bus? Obblighiamoli ad abbonarsi»

La ricetta di Balotta contro chi viaggia a scrocco: «La multa deve essere il ticket mensile. Il verbale non è sufficiente»

Che il biglietto del bus sia un optional, be’ lo sanno bene i contabili di Atm: ogni sera, negli uffici di Foro Buonaparte, annotano qualcosa come quattrocentomila euro in meno d’incasso. Evasione che, moltiplicata per un mese e per un anno, fa venire il mal di testa al presidente Elio Catania. La strategia per il recupero del danno - secondo il vertice dell’azienda tramviaria milanese - passa attraverso «l’intensificazione dei controlli e della vigilanza». Come dire: più controllori anti-portoghesi.
Ma per il sindacato è, eufemismo, «insufficiente»: «L’evasione è un effetto, prima bisogna scoprire qual è la causa» osserva Dario Balotta, segretario generale Fit-Cisl.
Andiamo alle radici. Qual è la causa di un incasso quotidiano mancato da 400mila euro? Perché sui mezzi pubblici un passeggero su quattro è senza biglietto?
«C’è evasione perché ci sono carenze nel servizio di biglietteria e perché non ci sono rivendite nelle aree periferiche e, ancora, perché Atm non sa scegliere tra il biglietto magnetico e quello tradizionale».
Elenchino di cose da fare...
«Ogni lunedì mattina sia alla Centrale sia alle Nord c’è una coda interminabile di passeggeri che pazientemente attendono il loro turno per acquistare un carnet di biglietto o un abbonamento. Non sarebbe più semplice mettere a loro disposizione un titolo di viaggio integrato? Un biglietto che acquistato dal Comune di partenza possa pure essere utilizzato su metrò o bus?»
Semplificazione che eviterebbe, magari, a qualche passeggero di salire senza ticket Atm a bordo?
«Non lo dicono solo le statistiche ma l’esperienza europea: la capillarità nella distribuzione dei biglietti scoraggia l’abusivismo. Ma, attenzione, bisogna anche mettere in campo un servizio di controllori pure di notte e anche, come a Madrid, mettere dei tornelli sul metrò non solo all’entrata ma anche all’uscita».
Altri consigli d’uso per il presidente Catania?
«Se utilizzasse i mezzi pubblici si renderebbe conto dello stato dell’arte. Anche a Milano, ad esempio, la salita sui tram e sugli autobus dovrebbe avvenire solo dal davanti, cioè dalla porta a fianco dell’autista, come accade a Parigi dove gli utenti mostrano il loro ticket».
Scusi, Balotta, a queste opzioni anti laissez-faire andrebbe però sempre accompagnata la multa?
«Sì ma la sanzione da 34 euro dovrebbe avere un effetto educativo e non punitivo».
Traduca concretamente.
«Non ha senso dare un verbale a chi non paga un biglietto. Bisogna educare quella persona a salire a bordo con il ticket e, quindi, come avviene a Parigi e stanno pure sperimentando a Berlino, si può dare come multa il corrispettivo di un abbonamento settimanale o mensile.

Un modo concreto di risarcimento, che nelle capitali europee sta dando non buoni ma ottimi risultati».

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