«Contro gli ulteriori tagli ai fondi previsti dal Piano di rientro del deficit della sanità, lAnisap Lazio e lUrsap Federlazio, che insieme rappresentano oltre 400 strutture sanitarie ambulatoriali accreditate, annunciano quattro giorni di chiusura delle proprie strutture». Lo riferisce una nota dellAnisap Lazio Federlazio.
«La decisione è stata presa per lanciare un segnale forte alla Regione e al Governo - spiega Vittorio Cavaceppi, presidente dellAnisap -. Una delibera della giunta prevede, infatti, un ulteriore taglio sulle prestazioni erogate a carico del Sistema sanitario regionale che, di fatto, dimezza il tetto di spesa annuale previsto per ogni singolo laboratorio. Questa riduzione dei fondi, decisa a metà anno, è lultima beffa per i laboratori di analisi del Lazio che si trovano di colpo ad aver raggiunto il proprio budget di spesa e nellimpossibilità, quindi, di poter erogare i servizi ai cittadini».
«Tutto questo avviene - dichiara Claudia Melis, presidente dellUrsap Federlazio - mentre si impongono nuovi oneri per ladeguamento ai nuovi requisiti minimi per lautorizzazione e a quelli ulteriori per laccreditamento e dopo che la Giunta ha confermato leliminazione delle elettroterapie antidolorifiche ed antinfiammatorie dalle prestazioni di riabilitazione erogate ai cittadini della Regione».
Le ragioni della protesta saranno illustrate nel corso di una conferenza stampa che si terrà martedì 19 giugno alle 12, presso lhotel Nazionale (via Montecitorio, 131) alla quale prenderanno parte il Presidente di Anisap Lazio Vittorio Cavaceppi, il Vicepresidente vicario Vincenzo Panarella, il Direttore Valter Rufini e il Segretario regionale Loriana Petruzzi, il Presidente di Ursap Federlazio Claudia Melis e il Vicedirettore della Federlazio Luciano Mocci.
Per il consigliere regionale di Forza Italia Stefano De Lillo: «Il fermo per quattro giorni di 400 strutture ambulatoriali accreditate annunciato da Anisap Lazio e Ursap Federlazio è lennesima sveglia per lassessore Battaglia, le sue sciabolate a destra e a manca colpiscono pubblico e privato, ma gli ambulatori convenzionati sono particolarmente penalizzati dalla struttura di piccola e media impresa, che daltra parte garantisce efficienza e qualità del servizio».
«Un servizio che costa alle casse regionali - aggiunge - meno di quello pubblico, e che contribuisce a ridurre le liste dattesa.
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