nostro inviato a Rivodutri
Se a cento persone chiedete di uscire per mangiare pesce, il 100 per cento, a meno di non trovarsi a Como o a Salò, pensa a orate e branzini, gamberi e alici, fritture miste e spaghetti alle vongole. Eppure esiste anche il pesce di acqua dolce che non è solo trote e filetti fritti di persico (quasi sempre africano). Lontano dai grandi laghi non lo lavorano in molti, però al momento di pensare ai premi e agli oscar della quinta edizione di TuttoPesce, la guida ai ristoranti pesciolosi del Buon Paese edita da Gribaudo, ha pensato che vada segnalata la crescita dei cugini «dolci». Cè una maggiore attenzione verso trote e tinche, coregoni e lucci, gamberi di fiume e anguille (acqua agrodolce?). E ancora lavarelli, pesci gatto, storioni e persici, quei deliziosi (quando autenticamente nostrani) filetti impanati e fritti che fanno concorrenza al merluzzo del Fish and chips.
Il premio è andato alla Trota di Rivodutri, di un paese laziale tra Rieti e Terni, un ristorante dell«altro» pesce dove è un vero peccato snobbare il carrello del formaggio. Lo troviamo accanto alla sorgente di Santa Susanna, la seconda dEuropa per portata dacqua, un posto rasserenante, con tanto verde attorno. In sala i fratelli Maurizio e Sandro Serva, in cucina Enrico Pezzotti che vedremo a Milano a gennaio tra i relatori di Identità Golose, in un congresso di cucina dautore dove il pesce sarà un grande protagonista.
La carta della Trota si apre con due menu degustazioni ben distinti tra loro. Attraversando il lago è un inno al pesce di acqua dolce; Arrivando al territorio, stesso prezzo, 60 , unode alla carne (ad esempio Croccante di polenta al cacao con coda alla vaccinara e Capretto marinato e affumicato alla melissa). Poi le scelte alla carta, con la data di creazione di ogni singola proposta. Ho via via gustato e applaudito lAnguilla nel coniglio e coniglio nellanguilla con maionese al crescione, una ricetta datata 2005, rotolini dove una volta languilla è il ripieno e unaltra linvolucro; i Filetti di trota al latte di cocco e zenzero (2001), il Carciofo alla Giudia con uovo ricomposto e animelle (2006), un superbo carciofo fritto con sopra una sorta di palla di neve fatta con lalbume montato e il tuorlo come anima al suo interno: superlativo.
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