Pacco bomba nella filiale della Sda, corriere espresso, di Carpiano: una delle 90 sedi sparse sul territorio nazionale che si occupa anche di smistamento per Poste Italiane. L'allarme è scattato ieri poco dopo le 19, al comando carabinieri di San Donato milanese. È qui che è arrivata una telefonata da Brindisi di un pm che diceva di avere ricevuto personalmente questa segnalazione. Immediatamente il comandante Giuliano Gerbo dà incarico alla stazione carabinieri più vicina, quella di Melegnano, di mandare due uomini a verificare. E sul posto arrivano anche gli artificieri del reparto operativo di Milano con tanto di cane antiesplosivo. Trovano un pacchetto più meno delle dimensione della metà di una scatola da scarpe e ricoperto da carta da imballaggio. Allinterno fili elettrici e tanta polvere pirica da far saltare un braccio.
Si tratta di una confezione-gemella di quella recapitata lo scorso 22 marzo a un altro imprenditore brindisino, Giancarlo Facecchia, di 40 anni, che gestisce il servizio di pulizia nellospedale Perrino di Brindisi: luomo, dopo aver aperto la confezione e visto il contenuto (polvere da sparo, chiodi e un innesco a strappo alimentato da una batteria), affidò la bomba ai militari che la fecero brillare.
Fu proprio il ritrovamento del primo pacco-ordigno, spedito come quello fatto brillare stasera da un ufficio postale di Lecce, a far cominciare ai carabinieri un inseguimento della confezione ancora in circolazione, dopo aver appreso che era fallito il secondo recapito.
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