Turchia: arrestati golpisti Volevano uccidere Pamuk

Istanbul. Preparavano un colpo di stato di stampo ultranazionalista. Il golpe, previsto per il 2009, sarebbe stato preceduto da una serie di attentati e di omicidi politici, tra cui quello dello scrittore premio Nobel Orhan Pamuk. È questo lo scenario che - secondo rivelazioni della stampa turca - preparava il gruppo eversivo clandestino che si denominava Ergenekon. È stato probabilmente questo stesso gruppo segretissimo che ha ispirato anche gli omicidi del prete italiano don Andrea Santoro (febbraio 2006), del giornalista turco-armeno, Hrant Dink (gennaio 2007), nonchè l’attacco al Consiglio di stato (maggio 2006) che provocò la morte di un giudice e il ferimento di altri quattro, accusati dal gruppo ultrà islamo-nazionalista di avere rafforzato il divieto del velo islamico.
Ora il sogno dell’Ergenekon è finito: 35 dei suoi esponenti più in vista sono stati fermati tre giorni fa nel quadro di un’indagine sul ritrovamento di esplosivi in un appartamento del quartiere di Umraniye a Istanbul. Da tre giorni vengono interrogati dagli uomini dell’ antiterrorismo e magistrati. Molti dei misteriosi omicidi ed attentati degli ultimi anni in Turchia potrebbero trovare così una spiegazione. La banda sembra essere stata diretta da un generale in pensione, Veli Kucuk, ex capo delle Forze speciali, che fu coinvolto nel famoso caso Susurluk del 1996, quando un casuale incidente stradale fece emergere sorprendenti connessioni tra politici, gruppi eversivi nazionalisti e islamisti, forze di sicurezza e mafiosi.

Kucuk secondo l’avvocato di Hrant Dink, aveva ripetutamente minacciato per telefono quest’ultimo. Per il progettato omicidio di Pamuk sarebbe stato incaricato un altro militare in pensione, l’ex colonnello Karadag, un personaggio già noto alle cronache dell’eversione ultranazionalista.

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