In rete ridono ancora adesso per lo sfortunato logo turistico dell’Italia ideato dall’allora ministro del Turismo Francesco Rutelli. Grande spesa per il bozzetto grafico (si parlò di 100mila euro) e una resa per lo meno infelice: la «t» di Italia si rivelò un goffo segno verde subito paragonato a un cetriolo.
Entro fine mese il restyling del settore turistico, partito sotto l’impulso del neoministro Michela Vittoria Brambilla, cancellerà le ultime vestigia del governo Prodi. E il Giornale è in grado di anticipare a lato il marchio che andrà a rappresentare ufficialmente l’Italia in tutte le campagne di immagine. La scritta è stata realizzata con un italianissimo carattere «bodoni» ed è attraversata da un nastro tricolore quasi dispiegato al vento.
Il nuovo logo è la risposta immediata del governo sulle polemiche di giornata suscitate dal marchio «Magic Italy», spacciato come il vero stemma ufficiale. Ma «Magic Italy» non è che un fermo immagine di uno spot di quello che sarà lo slogan di una specifica campagna di promozione del settore. A palazzo Chigi la Brambilla pare molto decisa a cancellare del tutto l’operazione fallimentare del portale Italia.it by Rutelli, per cui furono stanziati ben 43 milioni di cui 13 già spesi.
Il resto è noto: il biglietto da visita del turismo nazionale suscitò ilarità per un sacco di gaffe e traduzioni malaccorte.E resta indelebile l’immagine del video promozionale di Rutelli che quasi implorava i turisti con un inglese maccheronico: «Pliz visit aur cauntri».
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