Ci aveva già provato la giunta di Giuseppe Pericu nel 1999 che aveva stanziato qualcosa come 175 milioni di vecchie lire, e adesso la nuova giunta vuol fare il bis. «I molti soldi dei contribuenti spesi per inserire i minori nomadi in attività sportive, musicali, espressive, ricreative a contatto con la natura non sono serviti a niente otto anni fa - attaccano i consiglieri comunali della Lista Biasotti - e adesso veniamo a sapere che il Comune di Genova spenderà 159 mila euro per tre anni, di nuovo per lo spesso scopo». I consiglieri comunali Francesco De Benedictis, Lilli Lauro e Valter Centanaro hanno presentato uninterpellanza per sapere come mai si continuino a «buttare soldi pubblici in progetti ludici di cui, con ogni evidenza i piccoli rom non sentono la necessità», o che comunque non sono molto apprezzati dai loro genitori che spesso preferiscono farli mendicare. Così i tre hanno sfidato il sindaco affinché riferisca in aula quali risultati concreti siano stati raggiunti grazi e ai progetti così costosi, di cui i cittadini genovesi, dicono, non sentono la necessità. «Simili iniziative indurrebbero al riso se non fossero purtroppo realizzate col contributo finanziario dei poveri contribuenti genovesi - dicono i biasottiani - che di ridere hanno perso il gusto e la voglia già da tempo. Eppure si continua a riproporle anno dopo anno sebbene non ci siano mai state verifiche credibili sul loro concreto risultato».
I tre consiglieri accusano il Comune di demagogia quando si pensa di inserire i piccoli rom in contesti sociali simili ai nostri. «Sarebbe opportuno -dicono - che il Comune utilizzasse meglio le risorse pubbliche, che già non sono molte».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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