Tursi mette i tognolini ma non lo dice, ingabbiati gli abitanti

Riccardo Re

Ieri a Genova è partita la sperimentazione dei tognolini mobili, ma nessuno lo sapeva. Non i commercianti, né i loro fornitori, ma neppure i residenti del centro storico e neanche la polizia municipale. A saperlo, eccome, ed averlo deciso sono stati invece gli uomini dell’Ami, per intenderci gli stessi che gestiscono le zone blu per conto del Comune, e naturalmente l’assessorato al Traffico.
Immediati i disagi e le prime numerose proteste degli abitanti, che si sono trovati sbarrati gli accessi per accedere ai loro box o alle loro abitazioni senza avere un pass o un telecomando con cui gestire il nuovo sistema di entrata nella zona a traffico limitato del centro. Gli stessi vigili della sezione Portoria lamentano: «Noi sappiamo ben poco. Ha deciso tutto l’Ami, comprese alcune scelte tecniche cui noi eravamo contrari e che loro hanno fatto ugualmente. Certo che far partire questa sperimentazione senza i telecomandi è come voler fare una partita di calcio senza palla». E così a dover presidiare le due zone di accesso, una in via di Porta Soprana, l’altra in piazza Raibetta, sono circa una decina di vigili urbani che con un solo telecomando e tanta pazienza hanno dovuto alzare e abbassare i tognolini per chi ne aveva diritto, provato a spiegare le novità ai cittadini stupiti e arrabbiati, cercato di agevolare la viabilità in un contesto di traffico e confusione.
Il sistema elettronico installato è tra i più sofisticati e, sostengono i tecnici, all’avanguardia mondiale: i futuri pass e i telecomandi permetteranno di far abbassare i tognolini, far scattare il verde ai piccoli semafori installati e un particolare videocitofono, collegato con la sezione Portoria della polizia municipale, consentirà accessi straordinari. Le apparecchiature sono prodotte da Elvatia, una società Svizzera, distribuite da Csm Security e contributi tecnici sono stati apportati anche da Telecom, Gestopark e Nextira One, il tutto sotto la regia di Ami.
Ma proprio sulla cattiva organizzazione, sulla mancanza di informazione e sulla possibilità di gestire meccanicamente una zona che fino a ieri aveva una densità di traffico notevole lascia molti perplessi. Già ieri, nonostante la presenza della polizia municipale, da via di Porta Soprana si è formata una coda che ha attraversato tutta via Petrarca fino a piazza De Ferrari. In molti, compresi i vigili, hanno lamentato che lo sbarramento sia stato posizionato, senza preavviso, subito dopo la curva, quando le vetture ormai imbottigliate avrebbero avuto seri problemi a fare inversione. Ma ci sono pericoli anche per la sicurezza: i tognolini, infatti, sono posti esattamente davanti a un attraversamento pedonale. «È chiaro - evidenzia un conducente - che quando scatta il verde del semaforino istintivamente viene da partire con il rischio di investire chi attraversa». Altri denunciano che «la microtelecamera non è anti-vandalo e una banale gomma da masticare manderebbe tutto in tilt».
I disagi si sono protratti anche in serata, quando i conducenti di vetture parcheggiate nei box o nei pochi parcheggi, ignari di tutto, si sono ritrovati chiusi all’interno.

In uscita, per far abbassare i tognolini, è sufficiente avvicinarsi con la vettura al passaggio, ma anche questo a nessuno era stato spiegato. «Questo è un “bliz”, una di quelle novità che di solito decidono a Ferragosto» mugugnano i residenti. A quanto pare, quest’anno Ami e Comune hanno «colpito» in anticipo.

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