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Le tute blu del feudo rosso lasciano la Cgil e bussano al Pdl

Mirandola (Modena)Chissà cosa direbbe il filosofo quattrocentesco Giovanni Pico della Mirandola, che predicava la concordia tra tutte le diverse correnti di pensiero, di quel che va agitando oggi i suoi concittadini nella Bassa modenese. Nel feudo rosso, infatti, è andato in scena un doppio divorzio: le tute blu, in un sol colpo, hanno voltato le spalle alla Cgil e al Pd. Un gruppo di operai di un’azienda in difficoltà ha tradito Fiom e compagni per bussare alla porta del Pdl. «Capita quando il “padrone” è un compagno di quelli tosti» spiega il consigliere comunale Pdl Antonio Platis.
La storia. La Bbt officine meccaniche dal 2008 paga gli stipendi a singhiozzo e la conciliazione alla direzione provinciale del lavoro di Modena va a vuoto perché il socio amministratore di Bbt snc non si presenta. Ma è nell’ottobre 2009, quando si riunisce un tavolo in casa Cgil, che la vicenda comincia ad assumere nuovo colore. I sette operai in causa si trovano di fronte anche gli assessori comunale e provinciale all’Economia e al Lavoro. Qualche voce maliziosa stupisce: «Perché si muovono così in fretta le istituzioni per sette dipendenti di una snc?», si chiede l’opposizione in consiglio comunale. «Anche al tavolo per Pomigliano c’era il ministro Sacconi», risponde la Fiom. Tutto normale, quindi e manco a dirlo, l’accordo è raggiunto. In ballo ci sono complessivamente 200mila euro tra stipendi arretrati e Tfr. La Bbt restituirà agli operai una quota di 500 euro al mese. «Ne avranno almeno per 15 anni», spiega il legale ingaggiato oggi dalle tute blu. Un vantaggio per il titolare che, guarda caso, è il fratello del primo cittadino Pd di Mirandola, Maino Benatti. Una rassicurazione per gli operai vedere garantito l’impegno dagli assessori di centrosinistra. Peccato che, dopo una partenza in pompa magna e l’erogazione di qualche rata, azienda prima, sindacati e istituzioni dopo, si siano fatti di nebbia.
A quel punto, però, il tradimento diventa un’arma a doppio taglio e gli operai, con una giravolta, chiedono aiuto al Pdl. La Fiom contrattacca: «I lavoratori sono vittime di una speculazione squallida. Qui sta passando il messaggio che i lavoratori possono fare a meno del sindacato». Così l’ex rappresentante dei lavoratori di Mirandola insiste: «Più volte ho contattato l’azienda senza ottenere risposta e dopo diverse verifiche con gli interlocutori istituzionali è emerso che l’azienda non poteva mantenere gli impegni assunti». A quel punto però, di fronte alla prospettiva di una vertenza legale, ci sarà pure un motivo se gli operai in lotta per i loro diritti hanno scelto di rivolgersi alla consulenza legale offerta dal Pdl mandando a vuoto l’appuntamento fissato dal sindacato. Troppo tardi, verrebbe da dire.

Le tute blu con il cuore a sinistra hanno allungato la mano a destra per vedersi riconosciuti i loro diritti. «Noi non abbandoniamo mai i lavoratori» replica la Fiom. Vero, infatti in questo caso sono i lavoratori che hanno scelto un’altra strada.

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