Tutta Milano scende in piazza per condannare la violenza

Il corteo contro la guerriglia partirà stasera alle 20 da Buenos Aires. Cdl in prima fila con i commercianti. Ci saranno Fini e Prodi

Gianandrea Zagato

Una fiaccolata contro i bravi ragazzi di sinistra che bruciano Milano. Una fiaccolata contro «la cultura della violenza e della distruzione» spiega Carlo Sangalli: «A fianco di chi ogni giorno costruisce e lavora con fatica e passione per la città e la difende».
Appuntamento della Milano perbene ancora sconvolta dalla guerriglia metropolitana scatenata lungo corso Buenos Aires da autonomi e no global uniti per distruggere, «vandalismo organizzato che non trova né spiegazioni sociologiche né tanto meno motivazioni politiche» aggiunge il presidente dell’Unione del Commercio. Condanna «senza se e senza ma» sintetizzata da Sangalli nella scritta, «vince la città che vive», apposta sullo striscione che, stasera, apre la manifestazione.
Protesta silenziosa «senza bandiere di partito e senza strumentalizzazioni da parte di nessuno» che vede in prima fila anche la Casa delle Libertà: Fabrizio Cicchitto, Elio Vito, Maurizio Lupi, Maria Stella Gelmini e il presidente della regione Lombardia Roberto Formigoni insieme a Gianfranco Fini, Ignazio La Russa e, ancora, Matteo Salvini, Attilio Fontana. Ma anche il candidato sindaco del centrodestra, Letizia Moratti, e Rocco Buttiglione con Bruno Tabacci a fianco di Gianpiero Cantoni, Luigi Casero e al vicesindaco di Milano Riccardo De Corato oltreché al sindaco Gabriele Albertini. Riassumendo: il mondo della politica che ha condannato senza appello gli incidenti di sabato scorso e ringraziato le forze dell’ordine duramente impegnate per la sicurezza dei milanesi.
Ma in piazza Argentina, alle 20, per marciare lungo corso Buenos Aires sino a Palazzo Castiglioni, sede dell’Unione del Commercio, ci saranno anche Romano Prodi e Piero Fassino (entrambi già a Milano per altri impegni elettorali) con Enrico Letta e Nando Dalla Chiesa, mentre alla fiaccolata contro la violenza ha già preannunciato l’assenza Rifondazione comunista «come partito» per «la partecipazione alla stessa di forze politiche che hanno nella propria alleanza elettorale organizzazioni apertamente inneggianti al fascismo e al razzismo xenofobo». Spiega firmata da Augusto Rocchi, segretario provinciale del Prc, che viene replicata pure dal no global Francesco Caruso: «Non ho alcuna intenzione di sfilare insieme alle forze politiche che alimentano una campagna di aggressione nei confronti di forze e movimenti della città di Milano. La mia preoccupazione è la liberazione dei manifestanti arrestati sabato scorso». Assente dalla protesta pure Alternativa sociale-lista Mussolini che la giudica «ammucchiata ipocrita e ininfluente» perché «non diminuisce il rischio di nuove violenze dei centri sociali blanditi dal centrosinistra e premiati da Filippo Penati».


Ma la risposta positiva all’invito di Sangalli e dell’Unione del Commercio - «facciamo fronte unico di imprese, cittadini e politica contro la cultura della violenza e della distruzione» - si allunga all’infinito e come ricorda Giulio Boscagli, capogruppo regionale di Forza Italia, «siamo davanti ad un’adesione sincera, vera e non di convenienza elettorale» di chi ha cuore «la tradizione tollerante, pacifica e operosa di Milano». Valori che, stasera, troveranno una pronta e ferma risposta collettiva ad un agguato dei «prodi autonomi» ai danni dei milanesi.

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