Gianandrea Zagato
Dalla Provincia alla Città metropolitana. Passaggio verso la nuova istituzione che, sondaggio alla mano, raccoglierebbe e soddisferebbe le istanze della grande Milano, lasciando dietro sé quindici anni persi tra tavole rotonde e convegni. Futuro con la Regione «attore» del cambiamento: «Accanto al Comune capoluogo e alla Provincia» ovvero partner capaci di «dar vita a una vera governance sussidiaria più che a un superpotere verticale». Annotazione firmata da Roberto Formigoni che suggerisce i criteri per «costruire il modello»: «Semplificazione, efficacia e funzionalità» che «valorizzando le eccellenze presenti» sul territorio «realizzino obiettivi strategici» su temi complessi, dalla mobilità alla qualità dellaria, dalla casa alla cultura e dallimmigrazione ai rifiuti.
Riferimenti e impegni per quello che Filippo Penati definisce «bisogno di governo» e che il ministro Enrico La Loggia ritiene - «senza impegnare né il governo né il mio partito» - percorso da «approfondire con una riflessione comune maggioranza-opposizione». Percorso con proposta di stralciare il tema delle Città metropolitane dalla delega del Governo per lattuazione della riforma del titolo V e del testo sugli enti locali: provvedimento ad hoc dalla legge delega 2003 per listituzione della Città metropolitana a Milano, Roma e Napoli. Sì del ministro che avverte «una soluzione adatta a Milano non va bene a Roma e viceversa, considerando pure che ci sono realtà metropolitane di minore entità dal punto di vista del numero degli abitanti». Proposta che va di pari passo con quella targata Penati, «i confini delle città metropolitane devono coincidere con il territorio della provincia».
Entrambe accolte con favore da Fabio Melilli, presidente dellUnione delle province italiane: «Il ministro ci dà ragione sul fatto che le Città metropolitane devono nascere dal basso e la proposta di un provvedimento legislativo al di fuori della legge delega 2003 evita il rischio che nascano Città metropolitane in ogni capoluogo dItalia». Circostanza che lascia «aperta la possibilità di coesistenza tra Provincia e città metropolitana» aggiunge Penati, pronto al passaggio entro quattro anni. Ma il sindaco di Genova, Giuseppe Pericu, avvisa che «lessere città metropolitana non è un problema di quantità ma di qualità del sistema urbanizzativo e che, quindi, Genova non vorrebbe essere costretta dal ministro La Loggia a fare dei passi indietro dopo essersi già organizzata in una logica sovraurbana di rango metropolitano».
Invito a un ripensamento della proposta La Loggia che, secondo Penati, «rassicura e incoraggia sulliter dellattuazione».
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