Sulla manovra si è consumata una vera e propria rissa televisiva tra due pesi massimi del dibattito politico nostrano. Da una parte il volto storico della destra italiana, Italo Bocchino, e dall’altra l’ex direttore della Stampa, ora giornalista della Repubblica, Massimo Giannini. Il teatro perfetto per questo scontro è stato lo studio di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento politico condotto ogni sera, in prima serata su La7, dalla giornalista Lilli Gruber. Il motivo dello scontro è presto detto: i numeri della prossima Legge di Bilancio che il governo guidato da Giorgia Meloni si prepara a varare entro la fine di quest’anno.
Le opposizioni parlamentari hanno già incominciato a bocciare ogni singola e possibile voce della prossima manovra finanziaria. E la sinistra mediatica, questa volta per voce di Giannini, rincara la dose. “La metà delle risorse di questa manovra va a chi ha redditi superiori a 48mila euro. Hai capito cosa sto dicendo?”, attacca subito il giornalista con un tono piuttosto provocatorio. Da qui la replica aspra di Bocchino: “Voi intellettuali di sinistra date i numeri e la Meloni sta al 31%”. Il momento è così delicato che la conduttrice è costretta a calmare le acque e a minacciare addirittura di chiudere i microfoni di entrambi.
Niente da fare. Il diverbio continua. "Da Renzi e Giannini ho ascoltato il racconto di un'Italia che non è l'Italia reale. Perché se fosse come dicono Renzi e Giannini noi non avremmo avuto in questi tre anni un milione di posti di lavoro in più, il Pil sempre positivo, non avremmo avuto lo spread sempre in calo", incalza ancora Bocchino. "Ti voglio ricordare solo zero", lo interrompe Massimo Giannini. "Non avremmo avuto lo spread in calo fino ad arrivare a 74-75 punti - ha replicato Bocchino -. Allora parliamo della manovra povera. Prima entriamo nei fatti.
Perché é povera la manovra? La manovra è povera perché qualcuno ha svuotato la cassa. Perché quest'anno noi dobbiamo pagare la ratio del superbonus per circa 40 miliardi”. Il riferimento è alle politiche assistenzialiste del Movimento 5stelle e soci.