Enrico Mattei: scomodo visionario, vittima di complotto internazionale?

Sono trascorsi oltre 60 anni dalla morte di Enrico Mattei, fondatore dell'Eni, che perse la vita insieme ad altre due persone mentre rientrava in volo a Milano. Del caso torna a occuparsene il programma "Trovati morti"

Enrico Mattei: scomodo visionario, vittima di complotto internazionale?

Un incidente aereo o un attentato? Sono trascorsi oltre 60 anni dalla morte di Enrico Mattei, fondatore dell'Eni, che perse la vita insieme ad altre due persone mentre rientrava in volo a Milano. Era la sera del 27 ottobre 1962. L'inchiesta stabilì che si trattò di un incidente, ma il caso fu riaperto nel 1994 e i magistrati arrivarono a tutt'altra conclusione: quello fu un attentato per eliminare Mattei. Del caso è tornato ad occuparsene il programma "Trovati morti" in onda sul canale 122 Fatti di Nera. “Enrico Mattei era una mente eccelsa – ha detto Michel Maritato, criminologo, docente e autore del libro Il Petrolio secondo Mattei – uno dei pochi imprenditori che intendeva anche di geopolitica, con una vasta conoscenza economica e politica. Un super manager di Stato, un uomo che si è fatto da solo. L'Italia era in pieno boom economico, in un momento di rinascita, e lui fu il primo, unico e forse ultimo politico che aveva rappresentato nel mondo quell’Italia del sapere e che aveva volontà di emergere. Per tanti motivi, io non ho mai creduto che si sia trattato di un incidente; fu molto più probabilmente un omicidio, un delitto che arriva da lontano.”


Quella sera, poco prima delle 19, l’aereo Morane-Saulnier MS-760 su cui stava tornando da Catania a Milano precipitò nelle campagne di Bascapè, un piccolo paese in provincia di Pavia, mentre, durante un violento temporale, si stava avvicinando all’aeroporto di Linate. Morirono tutti gli occupanti: Enrico Mattei, il pilota Irnerio Bertuzzi e il giornalista statunitense William McHale. Secondo alcuni testimoni, l’aereo sarebbe esploso in volo. Fu un incidente che suscitò grande scalpore e che ancora oggi alimenta mistero per le difficoltà di stabilire quali furono le cause effettive di quella tragedia. A bordo di quell'aereo privato viaggiava Enrico Mattei, figlio di un carabiniere, ex partigiano ed ex parlamentare DC, presidente e fondatore dell'Ente Nazionale Idrocarburi.


Un uomo di quelli che sembrano immortali, giganti della finanza, capace di sostenere le redini di imperi commerciali sconfinati, uomini di potere che proprio in ragione della loro forza possono anche rappresentare un ostacolo e avere nemici disposti a tutto. Uno tra gli uomini più potenti del dopoguerra italiano potrebbe essere stato ucciso e il suo piccolo aereo manomesso per farlo precipitare ed esplodere, con il solo scopo di eliminare un personaggio scomodo. Dopo oltre 60 anni, sono ancora in molti a pensare che non si trattò di un incidente: perizie, controperizie, migliaia di documenti, testimonianze e un mare magnum di supposizioni che, ancora oggi, continuano a far nascere tanti dubbi e troppe domande inquietanti. Frammenti mancanti, indizi che non conducono a una soluzione definitiva: il mistero resta ancora dopo 63 anni.


Se la prima inchiesta si soffermò sulla stanchezza del pilota e sul maltempo come possibili cause dell'incidente aereo, la tesi dei magistrati che indagarono nel 1994 portò avanti l'ipotesi dell'attentato. Una bomba, una microcarica esplosiva stimata in 150 grammi di tritolo, fu posta dietro il cruscotto dell’apparecchio e si sarebbe attivata nel momento in cui il pilota aprì il carrello in fase di atterraggio. Si parlò anche del braccio armato della mafia siciliana, ingaggiata dall'estero per bloccare l'ascesa dell'ENI e di Mattei.


“Mattei è forse al primo posto per intelligenza e inventiva italiana – ha aggiunto il professor Maritato – fu il primo a scoprire i giacimenti di petrolio e gas in Basilicata e, in pianura padana, il metano. Da solo ha affrontato il ministro degli Esteri degli Stati Uniti, perché aveva intenzione di estrarre petrolio in Africa, ma gli americani si misero di traverso, perché quelli erano territori coloniali ormai persi durante la seconda guerra mondiale e l'Italia, sconfitta, doveva continuare a pagare il suo debito. Lui rispose: “avete tolto il pane di bocca ai poveri” e andò avanti. Fu il primo italiano ad opporsi al potere americano. Si parla ancora oggi di piano Mattei, ma nessuno ha spinto a cercare verità anche sulla sua morte, oppure su quelle di Pasolini, Aldo Moro e su tutti quelli che si sono opposti al potere degli Stati Uniti. Chi si oppone, fa una determinata fine: o sparire in tragici incidenti, pestaggi, agguati, oppure deve fuggire in altri Paesi, come accaduto a Craxi, che si oppose a Sigonella. Chi tocca certi argomenti, muore. Non ci rendiamo conto di quanto siamo dipendenti dalle decisioni prese oltreoceano; ancora oggi non possiamo prendere decisioni autonome a livello internazionale. Mattei in quella occasione diede una lezione di geopolitica e distrusse con poche azioni il colonialismo.”


I sospetti sulla morte di Enrico Mattei per anni hanno portato a varie tesi: “Si parlò di responsabilità francesi, poi inglesi, ma sono convinto che la politica del tempo degli Stati Uniti possa aver influito di più”, secondo Michel Maritato. Per la psicoterapeuta, criminologa e giornalista Barbara Fabbroni, “Mattei è stato uno dei primi esempi di
persona visionaria, lungimirante, che teneva alla sua Nazione, quindi estremamente scomoda. Un grande industriale e un grande manager. Ma era anche preoccupato, ne aveva parlato con la moglie, e tutto lascia pensare che qualcosa sia accaduto. Per le circostanze emerse negli anni, è impossibile che la sua fu una morte casuale per il maltempo o per la stanchezza del pilota. Il suo progetto era diventare l'ottava sorella del petrolio, totalmente rivoluzionario, ma non era accettato dalle grandi potenze mondiali. Era un uomo che sognava e che, con il suo progetto, cercava di abbracciare i Paesi del Terzo Mondo.

Una visione innovativa per l'epoca, che andava oltre gli ambienti della geopolitica, della finanza e dell'innovazione. Ancora oggi vediamo i risultati del suo pensiero visionario e del suo ingegno.” La puntata sul caso Mattei è disponibile sulla piattaforma Cusanomediaplay.it

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