Gli eroi silenziosi di via D'Amelio e Capaci. Un docufilm celebra "I ragazzi delle scorte"

In occasione dell’anniversario della strage, Rai3 trasmette in prima serata il documentario che racconta le vite degli otto agenti di polizia caduti insieme a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nel 1992

Gli eroi silenziosi di via D'Amelio e Capaci. Un docufilm celebra "I ragazzi delle scorte"
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In occasione del 32° anniversario della strage di via D’Amelio, sabato 19 luglio 2025 andrà in onda in prima serata su Rai3 e su RaiPlay lo speciale “I ragazzi delle scorte”, un film-documentario che racconta le vite e i volti dei otto agenti di polizia che persero la vita nel 1992, negli attentati mafiosi in cui furono assassinati i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

La serie

Composta da otto episodi, rende omaggio a ciascuno dei giovani poliziotti che fecero parte delle scorte dei due magistrati simbolo della lotta alla mafia. Le loro storie personali si trasformano in un racconto corale di coraggio, senso del dovere e amore per la legalità. Prodotto da 42° Parallelo in collaborazione con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, il progetto ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra cui la vittoria della 31ª edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, e ha uno spazio permanente anche su RaiPlay, dove è disponibile on demand.

Gli episodi del 2025

La nuova programmazione di quest’anno si concentra su due figure in particolare: Fabio Li Muli e Eddie Cosina.

Fabio Li Muli: il più giovane tra gli agenti caduti

Aveva solo 22 anni Fabio Li Muli, il più giovane tra gli agenti della scorta di Paolo Borsellino uccisi nell’attentato di via D’Amelio. Appassionato di motori, legato profondamente alla fidanzata Victoria, che stava per sposare, Fabio aveva scelto con consapevolezza la strada del servizio allo Stato.

L’episodio dedicato a lui si sviluppa attraverso le testimonianze intime delle sorelle Tiziana e Sabrina, e della compagna di vita Victoria Elena De Lisi, che condividono ricordi familiari e materiali d’archivio privati. Ne emerge il ritratto di un ragazzo che non cercava l’eroismo, ma desiderava semplicemente fare il proprio dovere in nome della giustizia. "Lo lasciai a letto, dormiva serenamente. È l’ultima immagine che ho di lui. Poi, nel pomeriggio, quel boato. Palermo tremò… capimmo subito che era successo qualcosa di gravissimo"

Eddie Cosina: il triestino dal cuore generoso

Eddie Cosina, nato in Australia ma cresciuto a Trieste, il 19 luglio 1992 non doveva essere di servizio. Ma, in un gesto di altruismo, decise di dare il cambio a un collega appena arrivato, per permettergli di riposare. Quella decisione gli costò la vita. Il documentario “Cosina: il triestino” ripercorre il suo percorso attraverso i ricordi della sorella Edna e degli ex colleghi Vanni Gori e Roberto Adamo, che raccontano momenti quotidiani e carichi di significato. Proprio Adamo avrebbe dovuto trovarsi a Palermo, ma fu proprio Eddie a offrirsi di sostituirlo, permettendogli di restare con la sua famiglia. "Andai in questura a Trieste e chiesi: “Ma il ragazzo triestino è Eddie?”. Mi risposero di sì. Non riuscivo a crederci. Che ci faceva lì?"

Un racconto umano, non solo storico

“I ragazzi delle scorte” restituisce dignità e umanità a giovani spesso ricordati solo come “nomi” nelle cronache delle stragi di mafia. Il documentario ne esplora le vite, le passioni, i legami, le scelte, restituendo un volto autentico al concetto di sacrificio.

La docuserie non è solo un prodotto televisivo, ma un atto di memoria attiva. Un invito, rivolto soprattutto ai più giovani, a conoscere e riconoscere il valore della legalità e il prezzo altissimo pagato da chi ha scelto di difenderla con la vita.

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