
Botta e risposta allo stesso tempo simpatico e duro tra Tomaso Montanari e Paolo Mieli. Si parla come al solito della premier Giorgia Meloni e, soprattutto, del suo operato in politica interna con qualche accenno alla politica economica addottata dall’esecutivo. Il teatro perfetto per lo scontro tra i due è il salotto di Lilli Gruber, giornalista e conduttrice di Otto e Mezzo, il programma di approfondimento in onda in prima serata su La7.
Il motivo dello screzio è presto detto: la presenza di Giorgia Meloni all'assemblea di Confindustria ha creato diverse opinioni tra i presenti in studio. "Meloni è stata ben accolta?", domanda la Gruber ai suoi ospiti. Immediata la replica del giornalista: "È stata ben accolta, si è presentata in compagnia di Roberta Metsola e della compagnia occulta di Mario Draghi... Bastava sentire il suo discorso", ha detto Mieli.
Da qui la replica del rettore dell’Università per stranieri di Siena. “Per Giuseppe Conte il premier è la regina televendite, mentre Schlein l'ha avvertita che deve preoccuparsi". "Sono gli italiani che devono cominciare a preoccuparsi di Meloni - ha commentato Montanari ., non abbiamo visto una statista che sa parlare dei problemi". Poi, in merito al discorso preso da Draghi: "Non ho una grande opinione della visione di Draghi..."
Mieli però non ci sa e controbatte: "Allora me ne vado", sottolinea ridendo. E Montanari non ha atteso prima di replicare: "Non ti trattengo... Ho scritto anche un libro su questo".
Che poi ricorda cosa ha scritto nella sua opera: "Accolto dai principali media e dalla stragrande maggioranza della classe politica come l'uomo della Provvidenza, Mario Draghi è l'espressione più autorevole, in Italia, del pensiero unico che ha condotto il mondo sull'orlo del baratro ambientale, sociale e politico".