
Raccontare la cronaca nera con equilibrio, attenzione e sobrietà. Senza cadere negli eccessi e nella morbosità. È stata questa la linea di condotta di Milo Infante che ha portato Ore 14 in pochi anni a essere una delle trasmissioni più viste (media di un milione di spettatori) e apprezzate del secondo canale e, adesso, a fare il raddoppio in prima serata: da giovedì su Raidue per quattro settimane con il titolo Ore 14 di sera.
Infante, perché solo un mese in «prime time»?
«Questo è un esperimento. I vertici aziendali ci hanno chiesto di verificare se il nostro tipo di lavoro può incontrare il favore del pubblico serale, senza però porci obiettivi specifici di share ».
Quindi se avrà un buon risultato potrebbe continuare anche in autunno?
«In autunno no. Magari in futuro, sempre che la risposta sia positiva. E, comunque, a mio parere, l’approfondimento serale deve continuare ad essere accompagnato dal programma quotidiano, come sarà in questo mese».
Certo, il giovedì sera di Raidue è stato il buco nero in cui sono caduti tanti tentativi di realizzare trasmissioni d’attualità, dopo Santoro in pochissimi ci sono riusciti.
«Anche il nostro è un tentativo. Molto difficile soprattutto pensando che, a giugno, dal lunedì al venerdì, sui canali Rai c’è un affollamento di programmi crime. Quindi dobbiamo competere con Rete 4 e La7 e arriviamo al giovedì quando l’attualità è già stata spolpata ».
Cambierà qualcosa rispetto alla
trasmissione quotidiana?«No, continueremo con il nostro stile, siamo quelli di Ore 14, attenti ai contenuti e alla sostanza, senza rincorrere follie. Giornalisti e ospiti saranno quelli a cui il nostro pubblico è abituato».