Ubs affossa Intesa Sanpaolo

Tutti i settori in debito di ossigeno

Chiusura in pesante ribasso per le principali Borse europee, dopo il tentativo di rimbalzo di martedì. A scatenare le vendite l’andamento di Wall Street e le parole del presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, che ha confermato che l’obiettivo di Francoforte è quello di tenere sotto controllo l’inflazione, escludendo di fatto un prossimo taglio del tasso di sconto. Francoforte ha ceduto il 4,83%, Parigi il 4,25% e Londra il 2,28%. A Milano, l’S&P/Mib ha perso il 3,97% scendendo sotto quota 33mila per la prima volta dal novembre 2005. La nuova sbandata dei listini europei ha bruciato sulle piazze azionarie circa 205 miliardi. Tra i settori più colpiti, auto, tlc, utilities, petroliferi, banche, alimentari e chimici. A Piazza Affari maglia nera a Fiat, in calo dell’11,42% a 14,29 euro, dopo una breve sospensione per eccesso di ribasso, complici le perplessità degli analisti sulle stime 2008 della controllata Cnh. Giornata da dimenticare, nel lusso, per Damiani (meno 13,56%). Tonfo anche di Italease, ai nuovi minimi, dopo la svolta giudiziaria che ha portato agli arresti, tra gli altri, anche l’ex ad Massimo Faenza. Giornata di passione per le banche (meno 4,4% Unicredit), in coincidenza con la decisione della svizzera Ubs di ridurre il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo (meno 3,97%).

In picchiata, nel settore delle grandi opere, Impregilo (meno 6,72), dopo che la notizia che saranno le sezioni unite penali della Suprema Corte di Cassazione a decidere se confermare o meno il sequestro di 750 milioni di euro deciso dal gip di Napoli, nei confronti della società, nell’ambito dell’inchiesta sui rifiuti. Tra i telefonici, torna sotto i 2 euro Telecom Italia (meno 4,3%). Negativi anche gli energetici.

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