Politica

Uccide la moglie e si spara: non voleva divorziare

In casa c’era il figlio di quattro anni che non si è accorto di nulla

da Villorba (Treviso)

Un uomo ha ucciso la moglie con un colpo di pistola, a Villorba (Treviso), e poi si è tolto la vita con la stessa arma. La coppia aveva un figlio di quattro anni. La tragedia è avvenuta in una casetta a schiera di Villorba, località situata alla periferia di Treviso. L'uomo, Stefano Serena, di 41 anni, secondo una prima ricostruzione, ha esploso due colpi con una pistola 357 magnum al torace della moglie, Anna Vecchiato, di 40 anni, mentre questa si trovava in uno dei due bagni dell'abitazione.
Nell'altro bagno c'era il figlioletto di 4 anni, che non si sarebbe accorto di nulla. Stefano Serena ha poi telefonato ai propri genitori, chiedendo loro di andare a prendere il piccolo. Mentre quelli arrivavano, l'uomo ha rivolto la pistola contro di sé e ha fatto fuoco, uccidendosi. Secondo le prime informazioni, l'arma era regolarmente denunciata. La coppia, che non risulta avesse problemi economici, sarebbe però stata sul punto di separarsi e tra marito e moglie vi sarebbero stati rilevanti contrasti.
Quello di Treviso è uno dei tanti omicidi in famiglia che ogni anno avvengono in Italia: il movente passionale, stando alle più recenti statistiche è quello prevalente. Sono state infatti 1.015 le persone uccise dal coniuge tra il 1994 e il 2004 per questioni legate a separazioni, divorzi o rotture di convivenze. Il monitoraggio effettuato da Ex, un sodalizio che si propone di fornire assistenza ai genitori separati, elenca 712 fatti di sangue, che vedono nella parte delle vittime più le donne (513, pari al 50.1%) che gli uomini (344); i minori deceduti sono 158 (16,1%). A uccidere, nel 79.8% dei casi, sono gli uomini. «Le cause scatenanti - spiegano ad Ex - sono legate strettamente all’affido dei figli, agli ostacoli frapposti dall’ex coniuge e alle restrizioni giuridiche nel proseguimento dell’attività genitoriale». Non è un caso che il 98.6% dei delitti maturi all’interno di una coppia con prole.

Dai dati risulta anche che al Nord liti e dissapori si trasformano in tragedia (26,8%) in misura nettamente superiore rispetto al Sud (16,7%) e al Centro (23,1%).

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