Uccisa dal marito perché veste all’occidentale La vittima, indiana di 27 anni, era madre di un bimbo di 5 e ne aspettava un altro

Era sparita da due settimane, ieri l’hanno trovata nelle acque limacciose del Po in un argine a San Nazzaro di Monticelli D’Ongina. Non era scappata, anzi proprio voler restare con quel marito che l’aveva «ripudiata» le è costato la vita.
La sua colpa? Vestiva e si comportava da occidentale, «usava persino gli Sms», Kaur Balwinde, indiana di 27 anni, mamma di un bimbo di 5 e incinta di tre mesi.
A finire in manette, dopo aver negato per giorni ogni responsabilità, il marito, Singhj Kulbir, 36 anni, stalliere. Ieri, messo alle strette dopo il ritrovamento del cadavere della ragazza, avrebbe confessatao. L’ha strangolata e gettata nel fiume. Ad accorgersi del corpo due ragazzi che si trovavano in zona a passeggiare. Kaur era conosciuta a Fiorenzuola (Piacenza) dove viveva da una decina d’anni col marito in frazione Baselico Duce, in una azienda agricola in cui l’uomo accudiva il bestiame. La donna svolgeva anche qualche lavoretto domestico a pagamento ed era conosciuta e benvoluta dalle donne del paese, tanto che proprio loro si erano mobilitate fin dal momento della scomparsa.
Una delitto, questo, l’ennesimo, che riporta in primo piano il drammatico problema della violenza sulle donne e al tempo stessa il nodo dell’integrazione tra Islam e Occidente. Duro il commento dell’ex ministro delle Pari opportunità Mara carfagna: «La risposta dello Stato italiano a un uomo che ha ucciso la moglie con un bimbo in grembo, già madre, solamente perché voleva vestire come una qualsiasi italiana, deve essere pronta, severa e simbolica. Chi mette in discussione il diritto alla libertà e integrità delle donne è un nemico dell’intera società e come tale deve essere trattato».


Nel settembre 2009 era stata uccisa dal padre, nel comune di Montereale Valcellina (Pordenone), Sanaa Dafani, una ragazza marocchina di 18 anni rea di essersi fidanzata con un italiana. Tre anni prima stessa sorte toccò a Hina Saleem pakistana massacrata dal padre perché viveva troppo all’occidentale.

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